Chiuso un simbolo di Campolongo

Serrande abbassate per il bar Tre Terze. L’ex gestore: «È dura andare avanti»
Di Stefano Vietina

SANTO STEFANO DI CADORE. In pieno luglio è desolatamente chiuso il bar Tre Terze, nella centrale piazza San Giacomo a Campolongo. Un'altra saracinesca abbassata, un'altra luce spenta, un'altra attività che chiude i battenti e consegna sempre più Campolongo, che negli anni '60 era uno dei paesi più vivaci del Comelico, al triste ruolo di dormitorio. Ormai sopravvivono solo due alberghi, il Villanova e il Vittoria, il supermercato Lorymar, il bar 2000, un negozio di parrucchiera, le due baite fuori del paese di Pian degli Osei in val Frison (aperta solo d'estate), il Camping Comelico e nulla più. In paese ci sono diverse iniziative, pensate per i turisti durante tutta l'estate. Ma quando poi questi arrivano, in piazza San Giacomo non hanno nemmeno la possibilità di prendere un aperitivo o un caffè.

«Ho gestito il bar Tre Terze dal 2000 al novembre 2014», racconta Gasperino Quattrer, «poi ho lasciato ed è arrivato un ragazzo originario di Dosoledo, ma residente a Bolzano, Luca Ferracano. È durato un anno in prova, poi ha lasciato anche lui. Non ne conosco i motivi, ma io andavo avanti, e a fatica, avendo non solo il bar, ma anche tabacchi, gratta e vinci e ricariche telefoniche. Non so come facesse lui solo con il bar, anche perché so che gli era stato aumentato l'affitto mensile».

«Ormai gli affitti dovrebbero essere abbassati, invece di essere aumentati», prosegue Quattrer. «Il Bar 2000, per esempio , si giova di un affitto pari alla metà di quanto pagavo io, proprio perché la Regola di Campolongo, proprietaria dell'immobile, fa qualche sacrificio pur di mantenere viva in paese qualche attività. E mi risulta che con questo obiettivo sia stato abbassato anche il canone mensile del Market Lorymar, che si trova anche questo in uno stabile di proprietà della Regola».

«È un peccato questa chiusura, così si perde uno dei simboli di Campolongo, un biglietto da visita», sostiene Carlo Pomarè, originario del paese, con un'ampia esperienza da direttore di importanti strutture ricettive, dal villaggio Eni a Borca al famoso Miramonti Majestic Grand Hotel di Cortina. E riprende: «Per tutti noi il bar Tre Terze è sempre stato un punto di riferimento anche per la socializzazione, dai tempi della nostra gioventù. Ricordo che lì, ad esempio, vedemmo arrivare il primo jukebox».

Luogo di incontro e di appuntamento, punto di riferimento per l'aperitivo domenicale dopo la messa mattutina, col il suo patio e i suoi tavolini all'aperto, ora con la sua chiusura, Campolongo si sente impoverita. Tant'è vero che sabato, in occasione di una serata danzante, la Pro poco Cianpolongo ha dovuto allestire un proprio servizio di ristoro, con vendita bevande, portando in piazza una casetta di legno adattata allo scopo.

Ma la speranza è l'ultima a morire. Il proprietario del bar, Riccardo De Bernardin, fa sapere che «un paio di contatti li ho avuti, spero possano andare a buon fine. Chi fosse interessato mi può chiamare al numero 347 1721785. Spero che il Tre Terze possa riaprire presto».

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