Chiusura del Sella, pronte le iniziative

Trento e Bolzano hanno presentato le animazioni per le giornate senz’auto. «In Veneto facciano ciò che vogliono»

LIVINALLONGO. Per gli ambientalisti è (ancora) poco mentre per gli esercenti che lavorano sui passi è troppo: la verità è che dopo oltre 15 anni di discussioni improduttive Bolzano e Trento sono riuscite (finalmente) a mettersi d’accordo e a proporre per l’alta stagione - 9 mercoledì a luglio e agosto - la chiusura del Sella dalle 9 alle 16.

Saranno giornate a emissioni zero - già ribatezzate #DolomitiVives - nelle quali si punterà anche sull’alta gastronomia degli chef stellati, sulla musica ma anche su un nuovo modo di concepire e vivere la montagna con il «Re degli Ottomila» Reinhold Messner come testimonial. Potenziati anche i bus con un duplice collegamento da Plan de Gralba a Passo Sella e da Pian de Schiavanei al Passo Sella ogni 15 minuti oltre alla linea dorsale da Corvara a Passo Sella a Canazei e viceversa (a cadenza oraria).

Le polemiche con il Veneto sono rimaste sotto traccia e a stemperare i toni ci ha pensato l’assessore trentino Mauro Gilmozzi: «Chiariamo subito che i nostri vicini, a casa loro, potranno sempre fare ciò che vogliono. Non vorrei che mandassero le forze dell’ordine a presidiare il confine...».

Sulla chiusura dei passi Alto Adige e Trentino hanno promosso una campagna mirata. L’assessore bolzanino Florian Musser assicura «che questo è solo l’inizio: vogliamo partire dal Sella per estendere l’iniziativa ad altri passi». Per il collega Richard Theiner è una goccia nel mare, ma bisognava iniziare. «Sui passi dolomitici transitano ogni anno 1,2 milioni di veicoli e con la chiusura un giorno a settimana - ha detto l'assessore all'ambiente - diamo un segnale importante, ma non sufficiente».

I “picchi” di traffico. In alta stagione, solo da Ortisei, partono 9 bus da 50 persone al giorno in direzione dei Passi. Più 2.300 auto private. «Il picco è di 453 auto l’ora- assicura Mussner - ed è evidente che qualcosa bisognava fare per contrastare questo fenomeno. La montagna è una ricchezza di tutti e possiamo godercela al meglio sfruttando anche gli impianti di risalita».

Il “Taste tour” nei rifugi. Ogni mercoledì, a luglio e agosto, si svolgeranno eventi di contorno proposti dalle organizzazioni turistiche con l'obiettivo di far vivere la montagna con i cinque i sensi. Previsti un “Taste tour” con piatti locali preparati da chef stellati in 6 rifugi alpini, escursioni guidate, incontri con personalità della zona dolomitica (Messner, ma non solo) e concerti. Sarà realizzato un laboratorio permanente della Fondazione Unesco Dolomiti e del Muse di Trento sulla storia e sulle particolarità delle Dolomiti. A breve sarà allestita una pagina internet dedicata a #DolomitesVives.

L’impegno per il futuro. «La cosa davvero importante - ha concluso Theiner- è proseguire con il monitoraggio sul territorio affinché, dopo la fase pilota, si possa fare un’analisi dei risultati e pianificare i passi successivi con i dati alla mano». Resta da capire, nel frattempo, se il Veneto deciderà di collaborare o meno.

Massimiliano Bona

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi