«Ci restituiscano i nostri soldi»

Alta l'adesione allo sciopero. I lavoratori della Mv senza Tfr chiedono più attenzione sugli appalti

LENTIAI. Rabbia, delusione, stanchezza ma anche tanta voglia di combattere. Sono questi i sentimenti della ventina di lavoratori della Mv, la ditta che gestisce il magazzino della Pandolfo Alluminio, che ieri pomeriggio ha scioperato e protestato davanti la sede della fabbrica a Lentiai.

Sotto la pioggia e un freddo gelido i dipendenti hanno voluto così richiamare l’attenzione sugli appalti, soprattutto quelli al ribasso, e sugli esiti a cui possono portare. Emblematica la loro vicenda. Infatti, passati dalla Pandolfo Alluminio nel 2012 alla Multiservizi srl e poi, tramite una cessione del ramo d’azienda da quest’ultima alla Mv, questi lavoratori hanno visto sparire il loro Tfr, rimasto dentro la Multiservizi che nel frattempo è fallita. E per chi deve andare in pensione e anche per quelli che ancora lavorano la prospettiva è tragica. Si parla infatti di 200 mila euro che mancano all’appello.

E se anche il sindacato della Filt Cgil, che segue il caso, promette che si insinuerà nel fallimento della società per reclamare quanto dovuto, tra i lavoratori lo stato d’animo è letteralmente a terra. «La situazione è grave», dicono alcuni di loro, «nel 2011 avevamo fatto delle battaglie contro gli appalti ai massimi ribassi, avevamo fatto ore di sciopero. Ma a quanto pare non è servito a nulla se oggi siamo qui a reclamare i nostri soldi, i soldi dei nostri trattamenti di fine rapporto. Speriamo che tutto vada per il meglio, anche se temiamo che non sarà così».

Ma se le paure sono tante, un segnale ieri è arrivato da questa protesta: oltre alla ventina di dipendenti del magazzino, a scioperare un’ora alla fine di ogni turno sono stati anche moltissimi lavoratori della Pandolfo Alluminio aderenti alla Fiom. «Siamo contenti dell’adesione allo sciopero», precisa Alessandra Fontana, segretaria della Filt Cgil, «tutti i lavoratori della Mv hanno aderito e tantissimi della Pandolfo. Questa protesta è servita a ricompattare lo stabilimento e i lavoratori che operano sotto lo stesso tetto anche se per ditte diverse».

Alla fine della manifestazione, il sindacato ha redatto un documento in cui si denunciano i limiti degli appalti e la necessità che Comune e aziende vigilino sulle gare e non si guardi al massimo ribasso, e inoltre si considerino anche le aziende a cui si intende esternalizzare. «Multiservizi srl è fallita con un debito di un milione di euro verso l’Agenzia delle Entrate. Era impensabile?», si chiede il sindacato. «Ci dispiace che il titolare della Pandolfo e il sindaco Vello abbiano creduto alle parole del titolare della Multiservizi quando sarebbe bastata una veloce ricerca nelle cronache per capire a cosa si stava andando incontro e chi era il garante. Ci dispiace perché quelle garanzie che vi hanno dato e a cui avete creduto non sono bastate ad impedire quanto accaduto. Ci dispiace perché non siete riusciti a impedire che ciò accadesse. Ci dispiace perché una nuova ferita si è aperta in questo territorio. Chiediamo il rispetto della legalità nella gestione degli appalti». (p.d.a.)

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