«Ci siamo, per tutelare questo ente»
VALLE DEL MIS. «Ci siamo, per tutelare gli interessi del Parco». Il vicepresidente del Parco nazionale Dolomiti bellunesi ha già firmato il decreto con il quale l’ente che guida (la presidenza è vacante da oltre un anno e mezzo) si costituirà parte civile nel processo che vede imputati l’amministratore delegato di Eva Valsabbia, il direttore dei lavori e l’amministratore delegato della Alpenbau, la ditta che effettuò i lavori. «Mi sembra doveroso», spiega Zaetta. «Sono passati molti anni dalla vicenda della centralina idroelettrica in Valle del Mis, ma speriamo che questo processo faccia chiarezza nel merito del rispetto delle normative».
Zaetta è arrivato nel direttivo del Parco quando il cantiere di Valsabbia in Val del Mis era già stato chiuso e dopo la famosa sentenza della Cassazione che ha dato ragione al Wwf e alle associazioni ambientaliste e fermato i lavori. Sa bene che il Parco aveva rilasciato l’autorizzazione a realizzare quella centralina, ma: «A quanto leggo parte della costruzione sarebbe stata eseguita in difformità al progetto che era stato approvato. Quindi il Parco si è costituito parte civile perché è doveroso tutelare la mission dell’ente». Prima di firmare il decreto, Zaetta ha sentito i suoi consiglieri, «e tutti si sono detti d’accordo», conclude il vicepresidente. «Mi auguro che tutti gli enti pubblici che sono parte offesa in questo procedimento si costituiscano parte civile. Sarebbe un gesto importante». (a.f.)
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