«Ci siamo trovati con la più grave crisi del dopoguerra»

Il presidente di Confindustria, Cappellaro traccia un bilancio di fine mandato: «In sei anni perso il 22.6% di imprese»
Il presidente di Confindustria belluno gian domenico capellaro
Il presidente di Confindustria belluno gian domenico capellaro

BELLUNO. «Ci siamo trovati ad affrontare la più grave crisi del dopoguerra e, in particolare, le pesanti ripercussioni sull’economia bellunese».

È una sorta di bilancio dalle tinte alquanto fosche quello che fa il presidente di Confindustria Belluno, Gian Domenico Cappellaro a pochi giorni dal termine del suo mandato.

Per avvalorare queste affermazioni, Cappellaro procede a snocciolare i dati di una crisi da cui il territorio bellunese non è ancora uscito e che sta lasciando molte “vittime”, dalle aziende chiuse ai lavoratori che hanno perso l’impiego, fino a quelli che non sono mai riusciti a trovare un lavoro. Sì, perché la provincia di Belluno è quella a livello veneto che riporta il maggior numero di giovani disoccupati o meglio inoccupati.

«Dal 2007 al 2013 sono diminuite del 22,6% le imprese manifatturiere attive sul territorio (-15,0% quelle di natura industriale, -25,0% quelle artigiane)», dice il presidente uscente degli industriali, «e si è verificato un crollo dei livelli occupazionali nell’industria (-27,8%) e altrettanto nel settore delle costruzioni (-20,0%). Il tasso di disoccupazione in provincia è passato dal 2,1% del 2007 al 7,2% dell’anno appena trascorso».

E poi Cappellaro passa a parlare della sua esperienza in Confidustria in vista dell’assemblea pubblica di oggi. Un’esperienza impegnativa, sicuramente, viste le condizioni eccezionali in cui si è trovato ad operare. Un’impasse economico-finanziario destinato a ridisegnare la mappa delle industrie in provincia. «Per me sarà un’assemblea speciale, l’ultima da presidente di Confindustria Belluno Dolomiti», dice emozionato. «Sono entrato in carica in un momento particolare per Confindustria Belluno», spiega Cappellaro, che aggiunge: «Ho avuto la fortuna di lavorare da subito con una squadra unita, in un clima sereno e costruttivo. Purtroppo ci siamo trovati ad affrontare una crisi molto grave e i risvolti nella nostra provincia sono sotto gli occhi di tutti».

«In questo contesto a dir poco complicato», prosegue il presidente, «l’associazione si è attivata per sostenere le aziende e per favorire una maggiore competitività del nostro territorio. Personalmente, ad esempio, mi sono speso ripetutamente per ottenere una governance della provincia adeguata alle caratteristiche della nostra area».

Cappellaro, però, si dice anche ottimista, guardando ai fondi che la provincia sta per incamerare tramite i fondi Brancher. «Voglio ricordare anche la destinazione dei cosiddetti fondi Brancher: è di questi giorni la notizia che una parte significativa di queste risorse sarà spesa a favore di opere strategiche per il territorio, in linea con le ripetute richieste della nostra associazione».

L’attività della giunta guidata da Gian Domenico Cappellaro è stata riassunta nel “Bilancio di mandato”, un libretto che è stato appena stampato e che sarà distribuito ai soci prima dell’assemblea pubblica di oggi a Longarone, assemblea che quest’anno è dedicata al tema delle frontiere. Intanto i saggi stanno raccogliendo da parte delle varie sezioni di Confindustria i pareri attorno al nome del successore di Cappellaro.

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