«Ci sono criticità nell’operazione Valpe»

Raccolta rifiuti a Sedico, Regione perplessa sulla costituzione della società e sul fatto che non siano state fatte gare
Di Alessia Forzin

SEDICO. «Non sembrano esserci i requisiti affinché Sedico costituisse una società per gestire i rifiuti». È arrivata la risposta della Regione all’interrogazione presentata dal consigliere Gidoni per fare chiarezza su Valpe e il nuovo metodo di gestione dei rifiuti partito a Sedico il primo aprile. «L’operazione potrebbe celare criticità eventualmente ravvisabili dalle competenti autorità in materia», si legge. Tradotto: potrebbero esserci alcune criticità. Le quali sono state spiegate ieri mattina in una conferenza stampa convocata dalla sezione di Sedico-Sospirolo della Lega Nord.

«Abbiamo espresso fin da subito le nostre perplessità», ha spiegato la segretaria Annalisa Dal Mas. «Il metodo non è stato condiviso con la popolazione. L’amministrazione non ha tenuto in considerazione le criticità che sono emerse né fatto chiarezza sui costi, e non ha mai voluto collaborare».

Il primo punto che solleva perplessità a Venezia è la costituzione di Valpe, fatta nello stesso consiglio in cui è stata approvata la convenzione per aderire al consiglio di bacino: «È il consiglio di bacino il soggetto titolato ad assegnare il servizio», ha ricordato l’assessore Gianpaolo Bottacin. «Inoltre Valpe è partecipata dal Comune e da Contarina, società diretta e coordinata dal Consiglio di Bacino Priula. E con questo consiglio di bacino è stato predisposto un accordo di cooperazione. Ma i consigli di bacino devono fare programmazione nel loro territorio di riferimento, e Priula agisce nel Trevigiano».

Secondo punto: Sedico poteva o meno costituire una società considerando che nel Bellunese il consiglio di bacino non è ancora nato? «La normativa dice che in assenza di consiglio di bacino i Comuni possono prorogare il servizio in essere», ha ricordato Bottacin. «Non si comprende inoltre perché sia stato scelto come socio di Valpe Contarina, senza fare una gara».

Creare Valpe, inoltre, ha aggiunto un nuovo gestore in provincia, quando «la normativa nazionale va nella direzione della semplificazione sul fronte delle partecipate», ha proseguito l’assessore regionale.

Ma ci sono anche altre incongruenze, ha evidenziato Gidoni: «Nel sito di Arpav si può leggere quanto costava il servizio a Sedico nel 2014. Ma nella relazione tecnica è stata inserita una cifra diversa, più elevata. Inoltre Valpe non ha personale né mezzi: è stata Contarina, socio di minoranza, a reclutare il personale e a noleggiare i mezzi. E come mai non è stata fatta nessuna gara ad evidenza pubblica in nessuna fase della procedura?».

La Regione ha dato le sue risposte mettendo sul tavolo, in realtà, molte domande. Le quali dimostrano, però, che la normativa in materia di rifiuti è stata «interpretata in maniera errata, o per lo meno scoordinata», ha concluso Bottacin. Cosa può succedere adesso? «La Regione non è organo giudicante, non siamo né giudici né procuratori. Ma qui è stata fatta una scelta poco comprensibile e scoordinata. La materia rifiuti dovrebbe essere gestita a livello coordinato in provincia, tanto più alla luce di quello che sta succedendo a livello nazionale. Si punta a consegnare i servizi in mano a grandi società quotate in borsa, cosa che farebbe perdere il controllo della gestione del servizio sul territorio». La palla ora passa in mano ai cittadini: «Se a qualcuno sono venuti dubbi in merito a questa operazione, può rivolgersi alle autorità competenti», ha chiuso Bottacin. Come la Procura o la Corte dei Conti.

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