«Ci sono sempre meno servizi per chi paga le tasse»

BELLUNO. «Non si possono togliere i servizi ai cittadini in questo modo. La Regione tramite il governatore e il suo assessore competente dovranno trovare il modo di garantire le prestazioni a chi paga le tasse»

BELLUNO. «Non si possono togliere i servizi ai cittadini in questo modo. La Regione tramite il governatore e il suo assessore competente dovranno trovare il modo di garantire le prestazioni ai cittadini, che pagano le tasse e i ticket».

Per la referente provinciale di Cittadinanzattiva e del Tribunale del malato, Ottorina Bompani, «la riduzione delle prestazioni aggiuntive per l’oculistica è una cosa vergognosa. E mi appello come Tribunale del malato all'assessore Coletto e a Zaia, perché tagli di servizi non sono più tollerabili». «Se questi medici sono pagati dall’Usl e vogliono fare l'extra moenia va bene, ma l'azienda dovrà provvedere a mettere altri medici a servizio dei pazienti. Non è tollerabile riempirsi la bocca, dicendo che la sanità veneta è la migliore, quando il cittadino e il paziente non hanno più il servizio. Non è ammissibile».

E parlando di servizi mancanti, la referente di Cittadinanzattiva se la prende anche per l’assenza del medico in ambulanza durante il turno di notte all’ospedale di Belluno: «Nel servizio di ambulanza alla sera manca il medico, cosa che invece il servizio sanitario deve garantire perché i pazienti non possono essere in balia degli eventi».

Bompani se la prende con la politica: «Basta propaganda, basta politica, vogliamo vedere i fatti. La gente paga le tasse e i ticket che sono sempre più salati, per non vedersi offrire le prestazioni necessarie, quelle fondamentali. Pretendo, come coordinatrice del Tribunale del malato, che l'ambulanza di sera abbia il medico a bordo. Basta con i tagli alla sanità, la Regione deve capire che sulla salute non si può scherzare: se un servizio viene meno, deve essere ripristinato. E a fare questo deve provvedere anche l’Usl, perché è venuto il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Non si può sempre giocare allo scaricabarile, non se ne può più». (p.d.a.)

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