«Ci sono troppi genitori che giustificano i loro figli»

BELLUNO. “Educativa di strada”. È il nome del progetto portato avanti in alcune città e a cui anche il Comune di Belluno sta lavorando da parecchi mesi. «Un progetto sperimentale che, dove utilizzato,...

BELLUNO. “Educativa di strada”. È il nome del progetto portato avanti in alcune città e a cui anche il Comune di Belluno sta lavorando da parecchi mesi. «Un progetto sperimentale che, dove utilizzato, ha dato risultati», spiega il sindaco, «e che prevede la presenza di educatori professionali direttamente sul campo, di notte nei locali e nei luoghi di ritrovo dei ragazzi. Educatori che aiutano i più giovani nell’applicazione di comportamenti corretti».

Palazzo Rosso per questa progettualità sta cercando di recuperare fondi europei. Ma è anche impegnato in iniziative di educazione civica all’interno delle scuole, partite negli asili e che coinvolgeranno gli istituti di ogni ordine e grado. «Alla base c’è infatti un problema culturale ed educativo», sottolinea Massaro. «La videosorveglianza è stata ampliata, così come i controlli in borghese, abbiamo chiamato i genitori, in alcuni casi li abbiamo multati, in altri denunciati. Ci è capitato però alcune volte che le famiglie giustifichino i propri figli, accusando il Comune di essere troppo severo». «Solo con un’alleanza più forte con le istituzioni scolastiche e con le famiglie (e questa è la parte più difficile) si può contrastare il fenomeno», continua. «Controllo e repressione funzionano solo in parte: ci sono le pattuglie, alcune volte riusciamo anche a mandare fuori i vigili, ma se peschiamo la gente in piazza delle Erbe allora va a Sottocastello».

E Massaro ricorda che le situazioni spiacevoli non sono legate a eventi particolari. «Non dipendono necessariamente da feste organizzate dai locali», precisa. «Abbiamo anche fatto controlli in borghese nei bar, verificando le modalità con cui vengono venduti gli alcolici. E anche nei supermercati. In genere vengono chiesti i documenti, ma quando i giovani si recano nei supermercati per comprare alcolici, nel gruppo c’è sempre un maggiorenne che acquista anche per gli altri».(m.r.)

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