“Ciasa Vervei”: riaperto il balcone sulle Dolomiti
CORTINA. Ha aperto “Ciasa Vervei. La Locanda del Cantoniere”. La nuova struttura ricettiva delle Regole d'Ampezzo, che si trova nel Parco delle Dolomiti, sopra Pocol, sarà gestita da Ivano Bellodis “Smalzo”e da sua moglie Mara. Bellodis ha infatti vinto il bando per la gestione cui hanno partecipato 19 interessati. La gestione per ora gli è affidata per cinque anni con un canone di affitto di 30 mila euro più Iva all'anno. Le Regole, presiedute da Gianfrancesco Demenego, potranno poi rinnovare il contratto. “La Locanda del Cantoniere” rimarrà aperta tutto l’anno. Vanta una posizione strategica per gli appassionati di trekking, bici, moto, sci, arrampicata e natura: a 9 km dal centro di Cortina, sulla strada delle Dolomiti, vicino ai passi Giau e Falzarego e al comprensorio sciistico delle Tofane. L'edificio è stato edificato recuperando l'ex casa cantoniera Anas, che a sua volta era stata costruita sui resti di una costruzione della prima guerra mondiale, e ha mantenuto nell’aspetto le caratteristiche originarie. L’intervento è stato realizzato dalle Regole tramite il contributo della Regione, avvalendosi anche di un finanziamento europeo. L’intenzione del Parco è quella di offrire al turista un’esperienza di viaggio che lo coinvolga negli aspetti naturalistici dei meravigliosi luoghi che lo circondano. Obiettivo importante è anche quello di offrire ospitalità scolastica ai giovani. La ristrutturazione ha recuperato il fabbricato principale lasciando però intatte le strutture in pietra originarie, mentre le nuove volumetrie si inseriscono nell’ambiente in maniera discreta, quasi invisibile, lasciando alla natura il ruolo di protagonista. La locanda conta otto camere, incastonate nel crinale, che dominano la vista sulla valle d’Ampezzo e sono un esplicito richiamo ai brites locali, costruzioni elementari sparsi nella valle che servivano per il ricovero stagionale dei pastori, semplici volumi lignei oggi come allora con gli stessi richiami chiaroscurali che li inseriscono discretamente nel bosco limitandone l’impatto visivo.Tutti i legni utilizzati nelle camere sono di provenienza locale, forniti dal Parco; pavimenti in larice, arredi in cirmolo inebriano la stanza dei profumi del bosco, favoriti dall’assenza di vernici e solventi. Materiali naturali ed arcaici come l’argilla cruda di alcune pareti, cercano di ridurre la distanza tra l’uomo-turista e la natura-Parco, argilla che tramite pigmentazioni colorate naturali, caratterizzano ogni singola stanza e le fanno assumere e rappresentare una caratteristica del Parco e dei suoi aspetti: rocce, ghiacciai, prati, pascoli, boschi, tramonti e altro. La nuova locanda dispone anche di ristorante e bar, e la cucina è strettamente legata alla gastronomia del territorio.
Alessandra Segafreddo
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