Cibiana inaugura il sessantesimo murales
CIBIANA. Si conferma sempre più la capitale italiana dei murales. Parliamo di Cibiana, dove gli affreschi che dipingono le caratteristiche case del paese sono ormai una sessantina. Sabato alle 11, in località Pianezze, verrà consegnato alla comunità il sessantesimo murales, realizzato dall’artista trentino Marco Adami. Si tratta di un dipinto realizzato ad acrilico, che racconta la storia della falegnameria di pregio, che era un vanto di Cibiana. In questa casa, infatti, vivevano abili falegnami. I loro figli, per la verità, intrapresero altre strade: uno si votò all’aviazione, un altro ai materassi a molle, un terzo si trasformò in carpentiere e l'ultimo dedicò la sua inventiva ad aghi del tutto particolari per la produzione della “cibianotta”, la ciabatta meglio conosciuta come “scarpete”.
La scena si svolge su diversi piani, in un colorato affresco che dà l’idea del nuovo con grande rispetto del vecchio. «Adami è una persona umile e ha lavorato senza sosta per due settimane», fa sapere Carla Talamini, la coordinatrice del progetto, «per creare questo bel dipinto di cui siamo veramente orgogliosi».
Talamini conferma che i murales sono ben più di 60, se si tiene conto delle meridiane, di altre opere commissionate da privati e delle prove della scuola di decorazione. Basta girare l’angolo di una delle tante case così caratteristiche di Cibiana per trovare sempre nuove sorprese. «L’arte, per fortuna, è sempre in movimento e i murales non ne fanno eccezione», aggiunge Talamini. «Lo spirito è quello di farne tanti di nuovi e recuperare le opere più sofferenti, quelle in condizioni di precarietà, imparando dai maestri che già ci sono stati a Cibiana e invitando nuovi volti che con grande rispetto per il lavoro svolto finora diano la loro freschezza».
Del resto i murales hanno raccontato la storia di Cibiana, e continueranno a farlo anche nel 2015. Grande festa, dunque, sabato mattina, anche con tanto di cori e musiche. Intanto, nella stessa giornata, Cibiana registrerà l’inaugurazione di un pub, “Il bosco di Mezzo”, all’albergo Remauro.
Grande animazione, dunque, ai piedi del monte Rite. Chi temeva l’apertura del “Taulà dei bos”, come ristorante oltre che come centro culturale, è stato smentito. La competizione sta creando emulazione, mentre procede, quasi con entusiasmo, l’operazione “ospitalità diffusa”, con la messa a disposizione di decine d’appartamenti gestiti da un unico centro servizi.
Ritornando ai murales, questa sera si riunirà il Comitato turistico per confezionare l’attesa festa del 25 e 26 luglio, con migliaia di visitatori lungo i percorsi degli affreschi.
Francesco Dal Mas
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