Cibiana, Messner concede il bis con il museo “Campo base”

Dedicato alla storia dell’alpinismo, sarà ospitato al primo piano del Taulà dei Bos. In paese un percorso tra arte e cultura: sabato 27 l’attesa inaugurazione

CIBIANA

Reinhold Messner, il re degli ottomila, non lascia, ma raddoppia. Il 27 luglio, infatti, sarà a Cibiana per inaugurare il secondo museo, dopo quello del monte Rite. Si chiama “Campo base”, perché il grande alpinista lo propone come il punto di partenza di una scalata all’arte e alla cultura, in particolare alla storia dell’alpinismo.

Un percorso che scatta dal Taulà dei Bos, nello straordinario borgo di Masariè, dove ha sede, appunto, il museo, al primo piano di quel tabià che è stato egregiamente recuperato, trasformandolo in un centro congressi con un ottimo ristorante. Dal Taulà si sale per le caratteristiche strade di Cibiana tra le case affrescate da 50 murales che fanno del paese un “unicum” dell’arte pittorica. L’itinerario sale ancora: lungo i tornanti del Rite, quando mancano 2 chilometri alla vetta, c’è un ex caserma della Grande Guerra, recuperata e trasformata in un “padiglione” della Biennale. Vi si tiene, infatti, un’esposizione di arte moderna con autori provenienti da tutto il mondo. Il “polo della cultura” si completa in cima al Rite dove la Regione ha trasformato, una dozzina d’anni fa, un forte del primo conflitto mondiale, ridotto in macerie dai bombardamenti, in un singolare museo, affidato appunto a Messner.

L’alpinista era da tempo che desiderava trovare una corrispondenza, sempre artistica, con il fondo valle e dopo alcuni anni di attesa, il 27 luglio sarà accontentato. «Questo piccolo museo», spiega Messner, a proposito del nuovo cenacolo al Taulà, «è il punto di partenza per l’uomo che affronta l’arduo percorso verso la vetta e, idealmente e con onestà, verso la vita».

Un museo dedicato non solo all’alpinismo, ma ad ogni possibile sopravvivenza in alta montagna. «In esso sono presenti», anticipa Messner, «tutti i più grandi alpinisti che hanno segnato la storia di “conquista” delle più impegnative vette di tutto il mondo, con particolare riferimento a quelle dolomitiche».

Vi sono i classici attrezzi per le arrampicate, le scarpe, alcune chiodate, le corde, le piccozze, l’alpenstock. Ma quello che Messner vuole stimolare ai visitatori è soprattutto il senso di fibrillante attesa e in particolare l’atmosfera che si respira durante la preparazione prima dell’attacco alla vetta.

Mauro Pupulin, consigliere comunale che si occupa del coordinamento di questa iniziativa, ricorda che quest’anno il “polo dell’arte” di Cibiana presenta anche la prima edizione della mostra di arte moderna a cui partecipano 30 artisti da tutto il mondo, dal titolo “Can I say something?” organizzata da Palvi Tirkkonen, dell’associazione Biennale Arte Dolomiti. Il sindaco Mattia Gosetti, musicologo, ha preparato un trailer che annuncia l’apertura del secondo museo di Messner. Ha inoltre composto una canzone (testo e musica) che accompagnerà i visitatori al Taulà. Messner ne è rimasto entusiasta. «Finalmente, dopo un lungo periodo di attesa, Cibiana potrà inaugurare», sottolinea Gosetti, «il “Polo culturale” delle Dolomiti nell’affascinante Taulà dei Bos. Anche questo era un ambiente diroccato, come il forte sul Rite, ed è stato possibile recuperarlo grazie alla Regione. Proprio per questo abbiamo invitato il presidente Luca Zaia all’inaugurazione». —
 

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