Cinquanta pecore uccise da un fulmine sul monte Serva

È accaduto domenica pomeriggio durante una grandinata Il pastore: «Mai vista una tempesta di quelle dimensioni»

BELLUNO. Cinquanta pecore uccise da un fulmine. È successo domenica sul Serva, durante un temporale molto violento. Il pastore Diego Furlan era a malga Pian dei Fioc, quando si è scatenato l'inferno: «Mai vista una cosa del genere», racconta. «Alla fine c'erano dieci centimetri di grandine fuori dalla malga. Mai visto niente di simile in tanti anni».

Ma non era tutto. Ieri mattina, andando a controllare il gregge (ottocento capi, di cui cinquecento suoi e trecento della Cooperativa Monte Serva) ha trovato cinquanta pecore morte. Sono state uccise da un fulmine, caduto nel primo pomeriggio. «Erano tutte raggruppate, per cercare di proteggersi dal temporale, quando è caduto il fulmine ne ha colpite cinquanta delle mie», continua il pastore. «Io ero chiuso in malga, aspettavo che finisse il temporale. Il gregge stava appena sopra, verso la cima. E per fortuna che ne sono morte solo cinquanta...». Ma erano tutte gravide, avrebbero partorito a settembre.

Diego Furlan viene dal Trentino, ha 45 anni e da 25 fa il pastore. Da diciotto anni con il suo gregge trascorre l'estate sul Serva: «Sono arrivato il 20 maggio e me ne andrò ai primi di ottobre», racconta. Direzione pianura, di solito quella del Pordenonese, ma cambiando spesso zona. Pastore errante: «Dipende sempre da dove ci lasciano passare e pascolare, ormai la burocrazia sta complicando tutto», continua. «Quest'estate è stata veramente difficile: ha piovuto tutti i giorni e tutte le sere. Se ne saranno salvate tre, sì e no. E poi c'è sempre nebbia, ogni giorno. Il temporale di domenica è stato violentissimo, sembrava il finimondo».

Danno economico stimato (solo per il valore degli animali) vicino agli 8 mila euro. Ma si devono aggiungere le spese per lo smaltimento dei cadaveri: «Appena mi sono accorto di quello che era successo ho chiamato la Forestale, perché quella è area Parco, poi i veterinari dell'Usl e quindi la ditta che si occupa dello smaltimento». Le cinquanta pecore morte sono state portate a valle, in un prato sul Roanza, con l'elicottero (c'è una ditta privata che effettua questo servizio, a spese del pastore che lo richiede). Da lì sono state recuperate per essere portate a Pove del Grappa e smaltite. Il solo smaltimento costa 820 euro. E il conto dell'elicottero non è ancora arrivato. «Mi era capitato anche nel '98, di perdere una trentina di capi per un fulmine, questa è la seconda volta», conclude. «E speriamo sia anche l'ultima». Non solo per il danno economico: «Quando stai tutto il giorno con gli animali, ti ci affezioni», confessa Furlan. E lo si percepisce, dall'espressione che gli compare sul volto segnato dal sole. Oltre il valore economico della perdita, c'è quella affettiva. Che fa male uguale, se non di più.

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