Cinque anni d’inferno tra molestie e percosse

Per un trentenne feltrino scattato il divieto di avvicinamento all’ex compagna. Dopo la separazione sono iniziate le minacce di morte attraverso whatsapp

FELTRE. Cinque anni d’inferno, vissuti con l’incubo di minacce, percosse e molestie. Finalmente le denunce presentate da una ragazza nei confronti di un trentenne feltrino hanno avuto effetto e qualche giorno fa i carabinieri hanno eseguito una ordinanza cautelare di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Secondo quanto ricostruito dai militari, l’uomo si sarebbe reso responsabile del reato di maltrattamenti nei confronti della sua compagna percuotendola più volte anche quando era in gravidanza, minacciandola più volte di morte e in una occasione facendola sporgere pericolosamente da un terrazzo posto al terzo piano. Numerosi gli episodi di violenza e minaccia con oggetti vari, avvenuti anche dopo la nascita del loro figlio e talvolta in sua presenza.

Il periodo di maltrattamenti va dal 2012 e fino alla fine del 2017 periodo in cui, dopo averla percossa la buttava fuori di casa. L’uomo si sarebbe reso responsabile anche del reato di stalking perché non rassegnandosi alla fine della loro relazione continuava a minacciare e molestare la ex convivente cagionandole un perdurante è grave stato d’ansia.

In particolare le offese erano continuate anche tramite i social, in particolare whatsapp, dove non sono mancate le minacce di morte. “Ti annego in un fiume”, oppure “ti butto giù dall’auto in corsa”: questo il senso di alcune frasi rinvenute nella chat tra i due, attribuite al trentenne. Un martellamento continuo che alla fine ha convinto la Procura di Belluno ad adottare il provvedimento che si spera possa tenere a distanza l’ex coppia e soprattutto consentire un po’ di serenità alla ragazza. .

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