Cinque famiglie in povertà aiutate da Insieme si può
Il gruppo di Sargnano paga le bollette, dona alimenti e abiti a chi è in difficoltà In piazza dei Martiri ieri c’erano ventuno realtà impegnate in svariati ambiti
BELLUNO. Un grembiule o un paio di pantofole, rigorosamente fatti a mano, per aiutare le persone in difficoltà. Sono cinque le famiglie attualmente aiutate dal gruppo di Sargnano di Insieme si può. Tutte italiane. Hanno figli, spesso piccoli, il padre ha perso il lavoro e la madre non ce l’ha o non l’ha mai avuto. E così diventa difficile pagare una bolletta, vestire i piccoli, ma anche mettere in tavola un pasto nutriente. A queste famiglie tendono una mano le associazioni di volontariato. A Sargnano sono attivi la Caritas, il centro Hakim e il gruppo di Insieme si può, che ieri era presente con uno stand in piazza dei Martiri nell’ambito dell’iniziativa Natale solidale.
Promossa dal Comune, è una vetrina per le associazioni, che oltre a vendere qualche prodotto per finanziare le proprie attività si fanno conoscere ai bellunesi. Ed è così che emerge la ricchezza di un territorio che sa esserci quando qualcuno ha bisogno. In tutti i campi, dal sociale al sanitario, da quello della disabilità a quello della gestione della terza età. Ieri sul liston si sono sistemati 21 gazebo, nonostante la mattinata gelida.
Le volontarie di
Insieme si può
vendevano plaid, berretti, scaldacollo, borsellini fatti a ferri o all’uncinetto, grembiuli e bavaglini ricamati, pantofole. Tutti fatti a mano dalle signore di Sargnano. «Tutto quello che raccogliamo lo destiniamo alle famiglie in difficoltà della nostra frazione», racconta Guglielmina. «Ne stiamo aiutando cinque. Compriamo per loro generi di prima necessità, paghiamo le bollette. Diamo un aiuto concreto, insieme al centro Hakim e alla Caritas». Si è scelto di non consegnare direttamente denaro, per evitare che le risorse vengano impiegate in cose non strettamente necessarie.
Accanto alle volontarie ci sono quelle dell’
associazione Comitato Pollicino
, che vende casette di cartone fatte a mano. All’interno ci sono decorazioni realizzate dai bambini di Petrosani, una loro foto e un augurio natalizio. Le offerte vengono destinate per sostenere gli studi di questi bambini. Ce ne sono novanta nella casa di Petrosani.
Guarda ai bambini, oltre che alle loro mamme, anche il
Centro di aiuto alla vita
. Attivo nel Bellunese dall’inizio degli anni ’80, offre un sostegno morale, oltre che economico, alle donne, durante e dopo la gravidanza. Un aiuto per salvare una vita, quella del nascituro, e per evitare che una donna in difficoltà decida di interrompere la gravidanza. Sono soprattutto le straniere a rivolgersi al centro (il numero di telefono è 0437-948021), presente in piazza per farsi conoscere dai bellunesi.
Stesso obiettivo di
Antenna Anziani
, che opera in casa di riposo ma è impegnata anche in attività di coinvolgimento degli anziani che vivono nelle loro case. L’associazione sta cercando di allargarsi ai giovani, spinta da Sofia. Ha vent’anni. «Gli anziani sono una risorsa, per i valori che riescono a trasmettere», racconta. È invece impegnata da 40 anni con le persone diversamente abili la
cooperativa Società Nuova
. Sotto al gazebo sono in vendita i lavori in ceramica, panno lenci, feltro, vimini realizzati dagli utenti. La nuova sfida per la cooperativa si chiama autismo: ha già messo in piedi tre laboratori e sono una ventina gli utenti seguiti.
In piazza c’erano anche l’Aitsam, l’Ados, Agd Belluno e Feltre, Aisha, Amnesty international, l’Abm, la Cucchini, l’associazione oncologica mutilati della voce, il Comitato d’intesa, la Croce Rossa Italiana, Emergency, la Fiab amici della bicicletta, Giuliano De Marchi per il Nepal, Ikonda Hospital, Libera e Tavola famiglia.
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