Cinque istanze del popolo ladino da far approvare dal Governo

Partita la raccolta firme nella sede dell’Uion ladins o sul sito web dell’Union Generela. Elsa Zardini: «Noi non ci arrendiamo, vogliamo portare fino a Roma le nostre richieste»

CORTINA. Cinque istanze del popolo ladino da far approvare al Governo. L’Union Generela di Ladins dla Dolomites con le sue cinque sezioni autonome di Anpezo, Gardena, Val Badia, Fassa, Fodom, si fa portatrice presso le due Province autonome di Bolzano e Trento di alcune istanze del popolo ladino che riguardano anche quelli di Anpezo, Fodom e Col.

È stata aperta una raccolta firme: chiunque, da ogni dove, può firmare all’ufficio dell’Uld’A a Cortina, nelle sedi dei ladini del Sella, o su internet sul sito della Union Generela. «Noi non ci arrendiamo», dichiara Elsa Zardini presidente dei Ladini d’Ampezzo e vice della Generela, «e in occasione del processo di riforma del terzo Statuto d’autonomia della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, che sarà esaminato ad ottobre a Roma, vogliamo inserire le nostre richieste affinché, sebbene non ci cambino i confini geografici, consentano alla Regione Alto Adige, alla quale noi sentiamo di appartenere a livello culturale e identitario, di portare avanti anche nei nostri Comuni ladini storici le iniziative che vengono effettuate a Bolzano. Dopo la seconda guerra mondiale, in fase di stesura del trattato di pace Degasperi-Gruber che portò alla dichiarazione di autonomia della Regione Trentino Alto Adige, le istanze della popolazione di Cortina d’Ampezzo, Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana, per la riunificazione alle vallate ladine in seno alla provincia di Bolzano vennero completamente ignorate e definitivamente affossate. Questa grande ingiustizia», continua la Zardini, «mai accettata dalle tre comunità della provincia di Belluno, portò al referendum dell’ottobre 2007 per il distacco dalla Regione del Veneto e l’aggregazione alla Regione Trentino-Alto Adige/ Südtirol. Il 78.87% espresse voto favorevole. Da allora nulla si è più mosso e il risultato del referendum nuovamente ignorato».

È stato stilato un documento con 5 istanze. I ladini ravvisano la necessità di un coordinamento tra la Convenzione e il Forum della Provincia di Bolzano e la Consulta della Provincia di Trento. Chiedono poi che il risultato del referendum popolare del 28-29 ottobre 2007 sia portato a compimento e ci sia il necessario riconoscimento del ladino scritto unificato. Infine, sottolineano la necessità di un trattamento giuridico unitario per la minoranza linguistica ladina e la necessità di un rafforzamento della rappresentanza politica ladina nelle due Province, nella Regione e nello Stato.

«La raccolta firme sarà aperta sino ad ottobre», conclude la Zardini, «sino a che non verrà allegata all’istanza da discutere a Roma. È un modo per dimostrare che siamo in tanti a pensare di aver subito un torto e che non ci siamo dimenticati che l’esito del referendum, democraticamente indetto, non è stato preso in considerandone dal Governo». (a.s.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi