Cinque milioni per la strada del Fedaia

ROCCA PIETORE. Rocca Pietore e la Provincia di Belluno accantonano le risorse per la strada del Passo Fedaia. All’interno dei progetti di area vasta, 5 milioni dei fondi di confine sono stati messi da parte per questo intervento. Succede anche questo nella strategia sull’uso dei 162 milioni di euro che hanno trovato destinazione nei diversi progetti. Si tratta di un’azione illuminata da parte dei sindaci e immediatamente condivisa dall'onorevole Roger De Menech, coordinatore del comitato interprovinciale.
La strada del Passo Fedaia viene interrotta ad ogni nevicata più forte della precedente, a causa delle slavine. Il tratto più critico è proprio lassù, al passo, in riva ai laghi. Per oltre un chilometro il nastro d'asfalto diventa impercorribile, d’inverno, quando le precipitazioni sono abbondanti.
Siamo in territorio provinciale di Trento e la Provincia, presieduta da Ugo Rossi, si è detta disponibile ad intervenire ma non ha tutte le risorse a disposizione. Ha stanziato, ancora l'anno scorso, 2 milioni e mezzo per proteggere un tratto di strada a valle, verso Canazei. Di milioni ne servono ancora 15 per sistemare il passo.
Il Comune di Rocca Pietore e la Provincia di Belluno hanno una necessità vitale che la strada rimanga percorribile ed ecco che hanno deciso di accantonare 5 milioni per l’intervento. Il Comune di Rocca Pietore contribuirà con 500 mila euro, quelli che gli spettano come Comune di confine, la provincia con 4 milioni e mezzo, soldi che altrimenti avrebbe destinato alla cosiddetta progettazione di area vasta, che interessa più comuni.
«Ringraziamo il coordinatore De Menech perché ha subito compreso quanto sia strategico questo intervento, soprattutto per la nostra parte», spiega il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin, «e allo stesso modo siamo riconoscenti agli altri colleghi che hanno compreso il senso dell'iniziativa. Tenere aperta quella strada, infatti, significa dare respiro a tutto l'Alto Agordino». Secondo De Bernardin, l'intervento più urgente sarebbe la costruzione di una galleria paramassi, in questo senso para-neve, lunga un chilometro. Un'opera delicata, da studiare in modo che non sia ambientalmente impattante.
Ma anche le organizzazioni ambientaliste, a cominciare da Mountain Wilderness, condividono che la priorità per valorizzare la Marmolada sia proprio quella di garantire l’accesso al passo, da entrambi i lati. «Sono certo che il presidente di Trento, Ugo Rossi, saprà apprezzare il nostro gesto», sottolinea il sindaco, «e che, di conseguenza, darà il via ai lavori quanto prima».
Tra ieri ed oggi, intanto, hanno riaperto tutti gli esercizi che operano sul passo e lungo la strada di avvicinamento. Da oggi sarà attivo anche il museo che lo stesso De Bernardin gestisce nei pressi del lago, in comune di Canazei.
Francesco Dal Mas
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