Cinque pecore sbranate alla periferia di Belluno
BELLUNO. Il silenzio degli innocenti. Cinque pecore sono state uccise, probabilmente nella notte fra sabato e domenica o nella prima mattinata della giornata di Pasqua, in un recinto tra Tassei e Valmorel. Un’altra è stata ferita, ma non in modo grave.
L’attacco è stato compiuto da un “canide”, come conferma il veterinario dell’Usl. Quindi da un cane selvatico, una volpe, o un lupo. Non si esclude nessuna ipotesi, al momento, anche perché per avere qualche certezza sulla natura del predatore bisognerebbe avere dei reperti e farli analizzare.
Quel che è certo è che cinque delle dieci pecore rinchiuse nel recinto da Aldino Bianchet, titolare di un’azienda agricola a Cirvoi, sono state uccise. È stato proprio lui ad accorgersi di quello che era successo, la mattina di Pasqua.
Bianchet ha un centinaio di pecore a Cirvoi. Ne ha portate una decina vicino a Tassei, qualche giorno fa. Domenica mattina l’uomo era andato a portare loro acqua e cibo e ha fatto la macabra scoperta. Cinque animali erano a terra, morti. Sui corpi portavano i segni inequivocabili di un attacco animale.
Domenica pomeriggio Bianchet ha contattato l’Usl e il veterinario di turno è andato a verificare cosa fosse successo. Arriva proprio da lui la conferma che l’attacco è stato compiuto da un canide: difficile possa trattarsi di una volpe, visto il numero delle pecore uccise. Potrebbero essere state aggredite da un cane selvatico, oppure da un lupo. All’inizio di febbraio, del resto, un lupo era stato avvistato a Valmorel da alcuni tecnici di Bim Gsp. Uno di loro è cacciatore e non ha avuto dubbi, quando si è trovato di fronte l’animale vicino a Malga Van.
Che i lupi stiano tornando sulle Dolomiti non è un mistero, ma Tassei si trova a una manciata di chilometri da Belluno e l’attacco è accaduto in una zona isolata ma non priva di abitazioni. Le più vicine distano un paio di minuti in auto dal luogo in cui si trova il recinto. Meno di un chilometro, per dare un’indicazione spaziale.
Le pecore sono state uccise brutalmente. Avevano segni di morsi alla gola. Il predatore si è cibato di una di loro mangiandone parte di una coscia. Un’altra è stata sventrata e il canide si è nutrito delle viscere, una parte prediletta dai carnivori. Secondo il veterinario, a giudicare dalla condizione dei cadaveri l’attacco sarebbe stato compiuto nella notte fra sabato e domenica, al massimo nelle prime ore della mattina di Pasqua.
Il medico ha trasmesso la richiesta di seppellimento alla polizia locale di Belluno. Serve un’autorizzazione per seppellire le carcasse.
L’episodio fa tornare alla ribalta la questione della convivenza fra gli animali selvatici e l’uomo. Bianchet ieri era tra il dispiaciuto e (soprattutto) l’arrabbiato per quello che gli è accaduto. Oggi presenterà denuncia in Provincia, per ottenere il risarcimento del danno subito. È la Regione a risarcire, attraverso un apposito fondo, chi subisce danni da fauna selvatica.
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