Cinque persone fatte andare via dalla stazione di Feltre, sgomberato lo stabile

Ieri mattina ripristinato il decoro dell’area con l’intervento di polizia locale, carabinieri, polfer, con il supporto del personale di Usl, Rfi e Comune
FELTRE. Sono cinque le persone che dormivano insieme a quattro cani nello stabile sgomberato vicino ai binari del treno, di fronte all’istituto scolastico delle Canossiane. Polizia locale e carabinieri, affiancati dalla Polizia ferroviaria, personale dell’Usl, del Comune e di Rete ferroviaria italiana, con tanto di operai per murare gli accessi a operazione completata, hanno dato esecuzione ieri mattina all’ordinanza comunale per il ripristino delle condizioni igienico sanitarie, di salubrità e del decoro dell’area.


Il sindaco Perenzin si era pronunciato tramite il provvedimento istituzionale d’urgenza firmato venerdì, dopo le lamentele arrivate a più riprese della scuola che si sono sommate alla segnalazione della Polizia ferroviaria di Belluno risalente ad inizio aprile e alla conseguente relazione del Comando di Polizia locale sull’occupazione abusiva del vecchio deposito merci delle ferrovie da parte di persone senza fissa dimora che lo utilizzavano come bivacco. L’edificio è di proprietà di Rfi.


Le forze dell’ordine sono entrate dai due portoni aperti dagli occupanti (appendendo due teli) sul lato dello stabile che guarda proprio l’ingresso delle Canossiane, trovando all’interno tre donne (due delle quali poco più che maggiorenni) e due uomini (entrambi giovani, tra cui uno straniero) con quattro cani. Due sono di Feltre e nessuno è minorenne. Sapendo della presenza di animali, era stato fatto arrivare anche l’accalappiacani, ma il suo intervento non è stato necessario. Il blitz è iniziato alle 9 e ci sono volute un paio d’ore per far uscire tutti e liberare i locali dalle varie masserizie presenti. Una ventina in tutto le persone coinvolte nello sgombero. Sul posto quattro vigili urbani, tre carabinieri, due uomini della Polizia ferroviaria, quattro-cinque dipendenti di Rfi, personale del Comune e dell’Usl con il responsabile veterinario. Comunque non ci sono state tensioni.


Gli occupanti hanno impacchettato i loro effetti personali e hanno abbandonato l’edificio con zaini e valigie insieme ai cani, mentre le forze dell’ordine hanno rimosso i materassi, le coperte, gli scatoloni, ma anche bombole di gas, accumulando tutto all’esterno, in attesa della bonifica dell’area con la rimozione dei rifiuti, la pulizia della zona e la sistemazione della recinzione esterna che vieta l’accesso ai non addetti ai lavori. All’interno, oltre ai giacigli di fortuna per dormire la notte, era stata ricavata anche una piccola zona cucina con fiammelle per la cottura ed è stata trovata anche una televisione, forse utilizzata finché c’era ancora un quadro elettrico attivo. In ogni caso la corrente è stata tolta diverso tempo fa.


«Quando abbiamo chiesto agli occupanti di uscire, lo hanno fatto spontaneamente. La preoccupazione maggiore riguardava i cani, ma se li sono portati via senza bisogno dell’intervento dell’accalappiacani», dice il comandante della Polizia locale Filiberto Facchin, che all’interno ha trovato «una situazione igienicamente al limite». Completate le operazioni di sgombero, gli operai incaricati da Rfi si sono messi al lavoro per murare il portone principale e la porta-finestra dalla parte dei binari, mentre gli altri portoni sono stati giudicati in buono stato per poter essere richiusi con il solo rinforzo interno di puntoni in legno.


Raffaele Scottini


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