Cinque tracciati per mountain bike da omologare
BELLUNO. È stata una buona giornata sul Nevegal, quella di ieri, ma il futuro è legato alle mountain bike. Piste affollate al mattino anche grazie alle gare del Gp Lattebusche (che hanno occupato la Coca Bassa) e agli sciatori domenicali che si sono cimentati sulla Coca Alta per poi passare, al pomeriggio, anche sulla parte bassa, oltre all’affollamento dei piccoli al Campo scuola. Coca e Campo scuola sono le uniche piste aperte sul Nevegal, fruibili grazie all’innevamento artificiale, che non basta per l’intero comprensorio, penalizzato anche dalle alte temperature.
Il presidente dell’Alpe del Nevegal, Maurizio Curti, spera nell’arrivo della neve naturale per poter aprire tutto il comprensorio, e comunque nelle temperature basse per sistemare le piste aperte.
Ma la situazione rimane difficile e, per quanti buoni auspici si possano fare, l’amministrazione è consapevole che serve un piano B.
«Le alte temperature», spiega il sindaco Jacopo Massaro, «mettono in grande difficoltà l’Alpe e, per quanto ne so, gli incassi sono più bassi del previsto a causa del ridotto numero di giornate utili allo sci. Per questo stiamo già costruendo la stagione estiva, puntando sull’omologazione di alcuni percorsi per la mountain bike, che potrebbero cambiare radicalmente la capacità attrattiva del Colle e garantire un’estate di buona frequenza».
Massaro aggiunge: «Un inverno con pochi incassi rischia di compromettere anche l’estate, perché mancherebbero i soldi per far funzionare il comprensorio, ma la scelta di puntare sulle mountain bike potrebbe essere la svolta. Inoltre, insieme all’Unione Montana stiamo organizzando un Festival Musicale sul tema dell’ecologia, che dovrebbe tenersi a Pian Longhi e ha già un suo pubblico soprattutto straniero ben definito».
Il direttore dell’Alpe del Nevegal, Piero Casagrande, spiega che l’omologazione è un’operazione complessa che coinvolge la società, il Comune e soprattutto la Regione, ma l’aspettativa è alta: «Abbiamo già fatto i rilievi topografici e tracciato (sulla carta) cinque percorsi di diversa difficoltà».
Il più impegnativo è il percorso dalla Brigata Cadore al piazzale passando sotto la seggiovia; il più facile, per principianti, sarà il percorso che partirà dal primo tronco della seggiovia per arrivare al piazzale passando per il raccordo; due percorsi di media difficoltà si snoderanno a sinistra della seggiovia verso le Faverghere e infine il percorso più lungo sarà quello che seguirà l’intera pista delle Faverghere. «È un lavoro importante e non semplice, ma se il Comune riuscirà a dare il via libera per marzo», conclude Casagrande, «dovremmo riuscire a realizzare i lavori per l’estate».©RIPRODUZIONE RISERVATA
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