Cinquecento alunni sfilano contro le mafie
FALCADE. Cinquecento persone a raccontare e ad ascoltare storie di coraggio e di violenza, storie di legalità e di mafia, storie di impegno. Lunedì sera il Palafalcade era gremito sia in platea che in tribuna per accogliere gli alunni degli istituti comprensivi di Cencenighe e Agordo che, assieme alle loro famiglie, agli insegnanti e alla cittadinanza in generale, hanno celebrato, come in tutta Italia, la 21ª giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime innocenti delle mafie.
Non sarà certo una serata a permettere di raggiungere questo impegnativo traguardo, ma da qualche parte bisogna pur iniziare a contare i “cento passi” di Peppino Impastato, ricordati con la canzone dei Modena City Ramblers che ha chiuso l’incontro.
Un incontro durato più di due ore che è stato preceduto dalla fiaccolata partita alle 19.45 dal municipio di Falcade. Un fiume di gente che si è snodato per la via principale del paese e che ha tenuto in mano la luce della memoria delle oltre 900 vittime delle mafie che ogni anno Libera ricorda.
Gli alunni hanno simbolicamente portato ciascuno con sé in corteo una vittima: assieme alla fiaccola avevano pure una scatola sulla quale avevano scritto il nome della persona uccisa dalla mafia e nella quale avevano inserito un foglio con una breve biografia.
Una volta arrivati al Palfalcade, con le scatole gli alunni hanno costruito un muro. «Lo slogan di questa giornata è “Ponti di memoria, luoghi di impegno” - ha detto l’insegnante Liana Cavallet - era però difficile realizzare un ponte e allora abbiamo optato per un muro fatto da tanti mattoni che sono la storia di tante persone. Un muro che va conosciuto e oltrepassato per vedere quello che c’è dietro la mafia».
L’evento era organizzato dai due istituti comprensivi e dall’istituto Follador in collaborazione con Libera Belluno, con il patrocinio di alcune amministrazioni comunali della Valle del Biois e della Conca Agordina, con il sostegno della parrocchia di Falcade e della squadra-audio formata dal Coro Valbiois, dallo Sci club Val Biois, da Cristian Massarenti e Alberto Capra.
Sono intervenuti il sindaco di Falcade, Michele Costa, e il dirigente del comprensivo di Cencenighe, Paolo Zanin, che hanno ammonito circa il rischio di considerare la mafia come un qualcosa di molto lontano, mentre «è atteggiamento mafioso anche copiare il compito in classe».
Poi la scena è stata tutta per i ragazzi che, guidati dai loro insegnanti, hanno saputo tratteggiare con dolcezza e compassione le vittime che avevano scelto. Chi con la musica, chi con le parole, chi con il corpo, chi con dei simboli, chi con le immagini. Ogni classe ha vissuto e ha fatto vivere al pubblico le vite di autentici testimoni di giustizia e di coraggio di cui potranno far tesoro durante i cento passi lungo la strada che li vedrà diventare cittadini.
Gianni Santomaso
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