Ciotti: «Giù le mani dalla centralina sul torrente Anfela»

Pieve di Cadore. Il Comune “arruola” un avvocato romano per resistere al ricorso di due privati: «La realizzeremo noi»
Di Vittore Doro

PIEVE DI CADORE. La giunta comunale di Pieve di Cadore punta i piedi. «Mai e poi mai lasceremo ai privati l’utilizzo dell’acqua del torrente Anfela», sottolinea il sindaco Maria Antonia Ciotti, autorizzata dalla giunta a resistere in giudizio contro i ricorsi presentati dalla “Dolomiti Derivazioni srl” e dai fratelli Alfredo e Piermario Pilotto, davanti al Tribunale superiore delle Acque pubbliche di Roma. Il sindaco ha affidato l’incarico all’avvocato Rocco Bianco di Roma.

«I ricorsi», spiega il sindaco Maria Antonia Ciotti, «vorrebbero bloccare il procedimento iniziato nel 2009, con il quale è stato riconosciuto, ai fini della concessione idroelettrica, che l’impianto proposto dal Comune di Pieve è l’unico, tra quelli presentati, a non interferire con la captazione dell’acqua potabile dell’acquedotto dell’Anfela. Il nostro obiettivo è respingere le pretese avanzate dai soggetti privati e tutelare i diritti acquisiti dal Comune di Pieve».

Di che titpo di centrale si tratta e quali benefici porterà al Comune di Pieve?

«Da oltre dieci anni intendiamo realizzare sul torrente Anfela, nella frazione di Sottocastello, una centralina idroelettrica che utilizzi quella parte di acqua che non viene immessa nell’acquedotto “Acque nere”. La Regione già nel 2009 ha autorizzato la sua realizzazione, ma la decisione - piuttosto travagliata a causa della burocrazia - è stata impugnata da alcune aziende del settore che vorrebbero ottenere delle proprie autorizzazioni. Da sottolineare che, nella seduta del 27 dicembre del 2009, il consiglio comunale ha già approvato lo schema della convenzione con la Società Bim per la realizzazione della centralina, che prenderà il nome del torrente».

Non ci saranno problemi per il rifornimento dell’acquedotto?

«Questa domanda capita ad hoc: voglio specificare che con la costruzione della centralina non ci sarà spreco di acqua. I cittadini di Pieve possono dormire sonni tranquilli. Anche per il nostro bilancio non ci saranno sussulti, perché l’importo previsto per la realizzazione della centralina (121.262 euro per lavori e 378.325 per somme a disposizione) sarà anticipato da Bim Gsp. Questi soldi saranno poi restituiti, trattenendo una parte degli introiti della centralina».

È possibile quantificare questi benefici?

«Ne abbiamo parlato molto in consiglio comunale, specialmente in fase di approvazione dei bilanci. Stando alle stime fatte dalla società Bim, che costruirà la centralina, la resa di questa centralina è stimata attorno ai 100 mila euro annui: 70 mila entreranno nelle casse del comune, gli altri serviranno per ammortizzare l’impianto. Per Pieve è una cifra consistente: ci permetterà di mantenere alcuni servizi sociali e di realizzarne di nuovi. Mi auguro solo che i tempi per l’entrata in servizio della centralina, siano brevi».

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