Ciotti: «Mi lascia un’eredità pesante Vigilare sulla sanità e l’elisoccorso»

LORENZAGO. Tanti i sindaci, fascia tricolore sul petto, presenti ai funerali di Angelo Costola, mischiati tra la folla sia all’interno della chiesa e sia lungo le strade. C’era quello di Cortina, Andrea Franceschi, insieme alla collega di Auronzo (nonchè presidente della Provincia) Daniela Larese Filon. «Era un uomo testardo il padre dell’elisoccorso cadorino», dice, «uno che quando si metteva in testa una cosa alla fine riusciva sempre nel suo intento. Proprio l’essere così testardo è stata la sua arma migliore, quella che gli ha permesso di fare tutto ciò che ha fatto. Un ricordo particolare? Al momento non saprei indicarlo, ho tante immagini in testa confuse che generano in me solo una profonda commozione». Accompagnata da una delegazione della polizia municipale col gonfalone comunale, anche il sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti. «Pieve di Cadore deve tantissimo al dottor Costola. L’ho sentito per l’ultima volta nei giorni in cui la malattia lo aveva colpito duramente, ma nonostante questo mi rammentò il massimo impegno per la salvaguardia dell’elisoccorso con una grinta straordinaria. Un uomo dai valori umani e professionali profondi. Mi invitò a vigilare sulla sanità ed è quello che faccio e farò nel suo nome». C’era anche il primo cittadino di Domegge, Lino Paolo Fedon: «Una istituzione per la nostra terra, Costola; un uomo al quale dobbiamo tanto. Partecipo con profondo dolore a questa cerimonia. Se oggi ci sentiamo tutti più sicuri vivendo in questi luoghi è solo merito suo che ha voluto fortemente il servizio di elisoccorso, un passo fondamentale e senza dubbio storico per il Cadore». Sulla stessa lunghezza d’onda il vicesindaco di Calalzo, Gaetano De Vià. presente in rappresentanza «Non lo conoscevo di persona ma quello che ha fatto è sotto gli occhi di tutti e per questo va solo ringraziato in maniera devota». (dierre)
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