Ciotti: «Pediatra, la soluzione c’è»
PIEVE DI CADORE. "Dalle stelle alle stalle": così si potrebbe parafrasare la situazione del servizio pediatrico del Cadore, che dalla posizione di eccellenza degli anni '80, quando i medici pediatri erano almeno 3 (il dottor Marengon, che seguiva i bambini e le loro famiglie con l’Opera Maternità ed Infanzia; il dottor Schiesaro che seguiva i bambini del Preventorio di Vallesella e il dottor Berzioli nell’ospedale di Pieve) è passata all'inizio del 2017 quando dopo la morte di Guido Rebeschini non c’è più un pediatra fisso. Allora ogni bambino veniva visitato, curato, pesato una volta al mese. Se doveva essere alimentato con latte in polvere oppure omogeneizzati e la famiglia non poteva, era il servizio che forniva gli alimenti.
Ora ai cadorini sembra di essere ritornati nell’800, quando c’è voluto l’arrivo dei medici condotti per poter affermare di avere un servizio efficiente. Continuano, perciò, anche dopo le risposte considerate insufficienti, pervenute dalla Usl 1 Dolomiti, le prese di posizione degli enti locali e le lamentele delle famiglie legate al servizio di pediatria in Cadore e particolarmente nella zona del Centro Cadore. Questa volta è lo stesso sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti che si rivolge al Direttore generale della Usl 1, per sollecitare una soluzione della carenza di servizio pediatrico in Cadore. «Sono rimasta letteralmente stupefatta, scrive il sindaco Ciotti, nel leggere la e-mail della dottoressa Lucia Pirolo nella quale afferma di aver dato la disponibilità a continuare, anche provvisoriamente e a tempo determinato, l’incarico provvisorio che lei ha ricoperto a causa della grave malattia che lo ha portato alla morte del nostro pediatra Guido Rebeschini, disponibilità della quale, nessuno nella azienda sanitaria, sembra aver tenuto conto. Stupefatta perché, almeno dalla stampa locale, si è appurato che l’azienda non troverebbe sostituti. Invece, in questo caso c’è una buona disponibiiltà di un medico che, pur non essendo pediatra, svolge la sua mansione -a detta dei genitori che ho sentito in questi giorni- con grande disponibilità e competenza risultando molto gradito alle famiglie. Allora signor Direttore, conclude il sindaco Ciotti, la soluzione anche se provvisoria, è a portata di mano. Le chiedo una rapidissima decisione in modo da aiutare le giovani famiglie con bambini molto piccoli ad essere tutelate dal punto di vista sanitario. Questo glielo dobbiamo alle famiglie: io come responsabile della salute del cittadino, lei come figura apicale della azienda Sanitaria Dolomiti. Attendo fiduciosa una sua risposta positiva». (v.d.)
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