«Città metropolitana, Belluno con Venezia»

CORTINA. «Belluno potrebbe far parte della città metropolitana di Venezia. Anche Cortina, sarebbe davvero un valore aggiunto». Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, non finisce di ammirare le Tofane ed il Cristallo. E si palesa proprio innamorato di «questa straordinaria città», oltre che della sua compagna che gli sta a fianco.
Remo Sernagiotto e Leo Padrin l’hanno chiamato a relazionare alla due giorni dei "Conservatori e riformisti", 800 presenze, sulla sua vittoria in laguna e su ciò che può insegnare al popolo del centrodestra che cerca un altro punto di riferimento.
Brugnaro va sul concreto – come più tardi farà anche Flavio Tosi, sindaco di Verona – e parla di prospettive. Si sofferma, a lungo, sulla città metropolitana e precisa che Venezia non basta a se stessa; che occorre aggregare anche Padova, Treviso, e magari pure Pordenone e Belluno, fino a Rovigo, Vicenza, insomma l’intero bacino idrografico. Un sogno nel cassetto? Proviamo a chiederlo a Brugnaro, all’ombra dell’Alexander Girardi.
«Macchè sogno. Senza imporre niente a nessun Comune faremo in modo che questi, se sono disponibili, si possano aggregare. Sulla base, ovviamente, delle opportunità che dovremo saper creare, non delle fantasticherie. Belluno e Cortina, immagino, avrebbero tutto da guadagnare». Tra i compiti della città metropolitana, però, ci dovrebbe essere anche la gestione del Mose, quella per cui la Regione, come ha anticipato il governatore Zaia, non vuol metterci un euro.
«Ha ragione Zaia. Sarà la città metropolitana a provvedere, attraverso però i fondi dello Stato». E qui rischia d’impantanarsi la grande illusione di Brugnaro, quello della Grande Venezia con dentro anche Belluno. Ma il sindaco ci tiene fin troppo alle Dolomiti, a Cortina. Cortina, appunto: «una città straordinaria» sottolinea l’europarlamentare Geoffrey Van Orden, capogruppo dei conservatori nel Parlamento europeo. Ne è rimasto affascinato e, come ha promesso, ne parlerà anche al premier David Cameron.
Intanto ieri all’Alexander si è presentato, oltre a Raffaele Fitto e agli altri relatori, anche Christian Ragger, ministro degli affari legali del governo della Carinzia, per rilanciare l’euregio "Senza Confini", dalla quale avrebbero tutto da guadagnare anche le Dolomiti, magari con un interscambio di turisti, come oggi avviene tra le aziende. A questo proposito Ragger ha fatto sapere che è ripresa la corsa agli investimenti nella sua regione da parte delle industrie venete ed italiane, una quarantina in questo momento. «D’altra parte in 28 giorni riescono ad avere tutte le autorizzazioni». «Da noi 28 mesi, se va bene» chiosa il bellunese Paolo Gamba che lo sta ad ascoltare con molto interesse.
Nel parterre dell’Alexander pochi, per la verità i bellunesi. Se Gamba si riconosce nel progetto dei "Conservatori e riformisti", altri no. Ma ieri i lavori sono stati seguiti anche dalla senatrice feltrina Raffaela Bellot, per accompagnare il sindaco Tosi che è stato fra i più applauditi della mattinata. Soprattutto quando ha proposto di ridurre drasticamente il budget di 35 euro al giorno per i profughi. «Da parte dei sindaci, oltre che del Governo, ben s’intende, ci vuole più responsabilità, ma i 35 euro alimentano il business, abbassiamo la cifra a 10 euro e vedrete che non ci sarà più la corsa agli affari».
Francesco Dal Mas
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