Cittadinanzattiva: «Teniamo il servizio nei nostri ospedali»
BELLUNO. Il problema con i farmaci chemioterapici fa arrabbiare Ottorina Bompani, referente provinciale del Tribunale del malato e Cittadinanzattiva,che vede l’ennesima occasione persa per fare squadra tra le due Usl. «Accorpano reparti, perché non hanno accorpato questo servizio?», dice Bompani. «Che senso ha andare a Treviso, bisognava far fronte comune qui in provincia, almeno così vorrebbe la logica. Qui si è persa l’occasione per fare qualcosa per il paziente disagiato di questo territorio».
«E poi», aggiunge, «voglio capire meglio perché l’Usl 1 dice che servono 500 mila euro per sistemare il laboratorio della farmacia, così da renderlo in grado di preparare questi farmaci. Invece di aumentare stipendi ai capi dipartimento, magari l’Usl 1 poteva utilizzare quei soldi per fare i lavori in tempo nella farmacia e rendere così un servizio per tutto il Bellunese, compreso il Feltrino».
La referente di Cittadinanzattiva conclude sottolineando come ormai molti servizi siano in capo alla Marca trevigiana, «a cominciare dalla neurochirurgia e in parte anche l’emodinamica, specie in orario notturno, visto che la nostra non è ancora partita h 24».
«L’ospedale provinciale deve essere autonomo in tutto, non può delegare servizi ad altri, perché in questo modo non è più una struttura di riferimento territoriale. Credo che qui ci sia una volontà politica che va ben oltre quello che è il bene del paziente. Ma è ora di finirla: la persona deve essere messa al centro della sanità e non la politica».
A spiegare la vicenda è anche l’Usl 2 di Feltre. «È stato verificato», chiarisce la direzione dell’azienda feltrina, «che non avevamo la struttura attuale conforme ai criteri introdotti dalla normativa attuale nè dal punto di vista informatico nè strutturale nè di personale necessario. E dopo verifiche interne e valutazioni di fattibilità, considerato che non era possibile attuare questo cambiamento nei 180 giorni concessi e dopo esserci confrontati con l’Usl 1 e le altre direzioni delle aziende operanti in area vasta di Belluno e Treviso, abbiamo optato per convenzionarci con l’Usl 8 di Asolo e precisamente con l’ospedale di Castelfranco, che ha già un sistema robotizzato ad elevata tecnologia per queste preparazioni e che in area vasta presenta lo standard qualitativo più elevato». E poi precisa che non ci saranno disagi per i cittadini. (p.d.a.)
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