Clandestini nell’azienda in subaffitto

LIMANA. Due clandestini in azienda. E nessun documento di valutazione rischi. Un imprenditore cinese è stato condannato, tra un rito ordinario e un abbreviato, a 6 mesi e 7 mila euro per il primo...

LIMANA. Due clandestini in azienda. E nessun documento di valutazione rischi. Un imprenditore cinese è stato condannato, tra un rito ordinario e un abbreviato, a 6 mesi e 7 mila euro per il primo reato e 4 mila per il secondo. Lidou Huang aveva un laboratorio in affitto, all’interno di un capannone più grande, nella zona industriale di Limana. Il sopralluogo dell’ispettorato del lavoro aveva permesso di ravvisare che c’era una porta di collegamento tra le due aziende e soprattutto la presenza di alcuni lavoratori irregolari, in un ambiente dotato anche di cucina e camera da letto.

Le contestazioni riguardavano la mancanza di quella che una volta si chiamava autocertificazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e la presenza di persone non in regola, una sola delle quali parlava italiano. L’imputato non ha mai sanato la propria posizione e si è arrivati al processo, che si è svolto in parte con il dibattimento e in parte sulle carte del pubblico ministero Tricoli. Il giudice Coniglio ha condannato l’uomo per entrambi i capi d’imputazione, malgrado i tentativi della difesa. (g.s.)

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