Clienti in hotel senza ricevuta nel Bellunese: affari in nero per un milione di euro

Si è conclusa l’indagine della Guardia di Finanza su una struttura in alto Agordino. Nel 2020 in provincia scoperti otto evasori totali e ventinove lavoratori irregolari

Alessia Forzin

BELLUNO. Intere comitive di turisti accolte e salutate senza emettere la ricevuta fiscale. Un albergo dell’alto Agordino è finito nei guai per una serie di attività illecite: non solo numerosi clienti soggiornavano nella struttura e pagavano il conto senza ricevere la ricevuta, ma nell’hotel lavorava anche del personale irregolare, o in nero.

Le indagini della Guardia di Finanza, condotte dalla Tenenza di Agordo, sono durate alcuni anni e si sono concluse nel 2020. Grazie all’attività di verifica fiscale effettuata sulla struttura è stato recuperato a tassazione oltre un milione di euro, perché le attività fraudolente sono state perpetrate per diversi anni.

È l’indagine simbolo della lotta all’evasione condotta dalle Fiamme gialle bellunesi nel 2020, come si evince dal bilancio dell’attività che è stato presentato ieri, nel giorno del 247° anniversario della fondazione del Corpo. Una cerimonia sobria, alla presenza del comandante provinciale Aldo Tomada e dei comandanti dei reparti territoriali.

LOTTA ALL’EVASIONE

L’attività operativa nel contrasto all’evasione si è concretizzata in 54 verifiche e controlli fiscali. Le Fiamme gialle hanno rilevato redditi non dichiarati per 4.132.996 euro e 783.528 euro di Iva evasa. Otto gli evasori totali che sono stati identificati, cinque le persone denunciate per omessa dichiarazione Iva o imposte dirette, occultamento e distruzione di documentazione contabile, dichiarazione fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti e omesso versamento Iva.

«Questa attività di controllo nel 2020 ha subito una contrazione per la pandemia», illustra il comandante provinciale, tenente colonnello Aldo Tomada. I dati sui redditi non dichiarati e gli evasori totali sono un po’ più bassi degli anni precedenti, anche per questa ragione. «In ogni caso, in provincia non siamo in presenza di evasioni particolari».

Nell’ambito delle attività di indagine, sono stati sottoposti a sequestro preventivo per equivalente beni mobili e immobili e soldi in conto corrente per 569.280 euro. Passando alle verifiche fiscali sulle attività, oltre all’albergo dell’alto Agordino c’è anche un’attività che opera nel settore del movimento terra nei guai. Complessivamente le attività delle Fiamme Gialle hanno permesso di recuperare a tassazione oltre due milioni di euro.

Ventinove, infine, i lavoratori irregolari o in nero che sono stati individuati (fra i quali nove stranieri). Alcuni operavano nell’hotel Agordino, altri per altri cinque datori di lavoro.

TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

Venti i controlli effettuati sulle persone che nel 2020 ricevevano il reddito di cittadinanza: su dieci verifiche effettuate, in due casi è emerso che la persona non aveva diritto al sussidio. Si tratta di persone bellunesi, precisano dal comando della GdF provinciale. Nove invece i controlli fatti per l’esenzione del ticket: un cittadino non ne aveva diritto.

SEQUESTRI DI PRODOTTI

Nel 2020 sono state approfondite ventidue segnalazioni di operazioni finanziarie sospette e sono stati sequestrati 71.555 prodotti contraffatti o non conformi alla disciplina sulla tutela del “made in Italy” o sulla sicurezza. Si tratta di vestiti, accessori, calzature, prodotti di profumeria e giocattoli, strumenti e apparecchi medicali, trovati soprattutto in alcuni negozi gestiti da cittadini cinesi. Due le persone che sono state sanzionate amministrativamente: un italiano e un cinese.

«Nel 2020 ci siamo concentrati molto anche sul contrasto all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale risultati non idonei alla vendita, come le mascherine», conclude il comandante Tomada. Sono state sequestrate oltre 69 mila mascherine, per un controvalore di 102.430 euro.

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