Cocaina nell’auto in sosta patteggiano i due fornitori

Entrambi hanno concordato la pena in continuazione con quella del processo sull’inchiesta «Action 2017» Abbreviato per il conducente

BELLUNO. Cocaina nell’auto parcheggiata male. I due fornitori, Valentina Anderlini e Nicolò Bolzon, hanno patteggiato 10 giorni di reclusione e 300 euro di multa per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in continuazione con i quattro anni e otto mesi già patteggiati nel processo principale, quello collegato all’operazione antidroga dei carabinieri “Action 2017” con 30 indagati. Cosimo D’Addetta, che deteneva 1,875 grammi di sostanza destinata a una terza persona, ha scelto di farsi processare in abbreviato. Il giudice per le udienze preliminari Scolozzi ha fissato il rito per l’11 febbraio.

Anderlini e Bolzon avevavano in aula il nuovo difensore Zullo ed erano accusati di aver venduto la coca nel locale che gestiscono a Ponte nelle Alpi, il 23 gennaio dell’anno scorso. Secondo la Procura, D’Addetta ce l’aveva in tre involucri di cellophane nascosti nelle tasche posteriori dei pantaloni. La sostanza è stata consegnata ai carabinieri dallo stesso, durante un controllo sulla viabilità. L’uomo aveva parcheggiato la macchina con due ruote sul marciapiede, nei pressi della caserma dei vigili del fuoco, in via Gregorio XVI. Successivi accertamenti hanno permesso di stabilire che con quella quantità di coca si sarebbero potute confezionare nove dosi. Il confezionamento e il fatto che fosse nascosta ha fatto pensare agli investigatori che non fossero destinare a un uso esclusivamente personale.

In effetti, la droga era destinata a un’altra persona, che abita in centro. Durante la perquisizione nella sua abitazione, saranno trovati due contenitori cilindrici e un tubicino contenenti tracce di cocaina. Il reato è contestato con l’aggravante della prossimità al comando dei pompieri, al liceo scientifico Galilei e alla sede della Polizia stradale. Nell’abbreviato, non saranno ascoltati testimoni, ma tutto si svolgerà sugli atti del pubblico ministero Marcon. D’Addetta è difeso dall’avvocato Monica Casagrande. —

Gigi Sosso

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi