Codivilla di Cortina, la Fp Cgil dal Prefetto
BELLUNO. I lavoratori del Codivilla di Cortina saranno lunedì a Belluno davanti alla Prefettura per manifestare tutta la preoccupazione per il loro futuro.
Per le 12 è fissato l’incontro tra il segretario della Funzione Pubblica della Cgil, Gianluigi Della Giacoma e il prefetto Francesco Esposito in seguito all’indizione dello stato di agitazione proclamato la settimana scorsa dal sindacato dopo le previsioni alquanto fosche giunte da Venezia proprio sull’ospedale e sulla fine della gestione mista pubblico-privato.
«Alle 11.30», anticipa Della Giacoma, «abbiamo previsto un presidio in piazza Duomo con una ventina di lavoratori sia tra quelli in capo all’Usl sia tra quelli che hanno un contratto privatistico con la società Codivilla Putti spa. I dipendenti hanno deciso di far conoscere la loro situazione e sensibilizzare la popolazione sulla grande incertezza generatasi in queste settimane dopo l’annuncio della giunta veneta di terminare entro il 30 aprile la sperimentazione per dare il via al bando per la privatizzazione della struttura».
La situazione, intanto, si sta facendo molto caotica: da una parte non si sa come la gestione mista passerà a pubblica entro aprile per poi trasformarsi in privata con l’aggiudicazione del bando. C’è chi dice che tutti i servizi saranno in capo all’Usl, e chi invece dice che una parte di gestione spetterà anche all’Oras di Motta di Livenza, struttura partecipata pubblica. Stupisce anche il silenzio della direzione generale dell’azienda sanitaria dolomitica ma anche l’attendismo dell’amministratore delegato della società privata, Miraglia.
Un silenzio che contraria lo stesso Della Giacoma. «Una grande parte di responsabilità sulla situazione attuale del Codivilla è da imputare proprio all’Usl che in questi 30 mesi, che erano stati dati con il lodo Reolon per poter trovare una soluzione al problema, è rimasta immobile, non ha cercato una soluzione adeguata. E ora le attività e anche i lavoratori sono a rischio. Vedremo lunedì cosa ci dirà il prefetto e che cosa potrà fare per garantire i servizi attuali ma anche i posti di lavoro a Cortina», conclude il sindacalista.
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