Codivilla, i sindaci sempre più preoccupati

Ieri vertice coi consiglieri veneti. Toscani: «Operazione impossibile». Reolon: «Venezia dica cosa farà»

BELLUNO. È ancora molto alta la preoccupazione degli amministratori locali per il futuro del Codivilla Putti, l’ospedale di Cortina che, dopo il via libera del consiglio regionale all’emendamento, dal primo aprile dovrà tornare pubblico. La data, comunque, come ha ribadito Dario Bond, è simbolica, visto che la norma sarà pubblicato nel Bur soltanto il 18 aprile.

Perplesso anche il direttore generale dell’Usl 1 Pietro Paolo Faronato, che si ritrova tra capo e collo una struttura che rischia di far sballare i conti: da quelli economici ai posti letto, per finire con il personale.

E così, dopo l’incontro di ieri, proprio gli amministratori potrebbero presentare un documento con il quale si chiederà maggiore chiarezza alla giunta veneta in merito alla questione.

All’incontro di ieri, indetto dall’esecutivo della Conferenza dei sindaci, erano presenti i tre consiglieri regionali, che hanno esposto le loro considerazioni in merito alla vicenda. Critici Sergio Reolon e Matteo Toscani; quest’ultimo è stato il primo a lanciare l’allarme su un emendamento che è destinato a creare scompiglio nei conti dell’Usl e che potrebbe portare a una razionalizzazione negli altri ospedali. Cosa quest’ultima, che i sindaci non vogliono nemmeno prendere in considerazione.

Sindaci che, soltanto qualche tempo fa, quando era scoppiata la vicenda giudiziaria del Codivilla, ora conclusa, avevano auspicato un ritorno alla gestione pubblica. «Forse si stanno rendendo conto che non c’è niente di cui esultare», commenta Matteo Toscani del Carroccio. «Questo emendamento è negativo per la sanità bellunese e non è neppure attuabile, visto che non ha copertura finanziaria (si dice che l’intera operazione costerà 100 mila euro, quando una struttura del genere vale 15 milioni); inoltre, questi soldi dovrebbero essere presi da un capitolo che è già affollato. L’unica soluzione possibile è che la giunta predisponga in tempi brevi un disegno di legge dove si precisi cosa fare del Codivilla».

Reolon dal canto suo annuncia che giovedì in V Commissione chiederà l’intervento dell’assessore Coletto («che non si è mai fatto vedere in questi anni»), perché spieghi le sue intenzioni.

I consiglieri non si sono esposti sul tipo di soluzione da prendere per evitare di tagliare altri posti letto e altri posti di lavoro (in ballo ci sono 110 dipendenti della società Codivilla spa che rischiano di restare a piedi). Meglio la gestione pubblica, mista o solo privata? «Lo deciderà la giunta», dicono Reolon e Toscani. Bond, dal canto suo, tra le ipotesi prevede anche un bando europeo per la gestione dell’ospedale.

Intanto sullo sfondo restano quei 7 milioni di euro che più di 5 anni fa l’Inail versò all’Usl per l’acquisto del Putti. Fino a quando quelle risorse potranno rimanere congelate?

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