Col Coltron, i tempi si allungano

Ancora attesa per la decisione del Tar, ma i lavori dell’acquedotto non inizieranno prima di maggio

PONTE NELLE ALPI . Si allungano i tempi di inizio dei lavori per la realizzazione della nuova rete acquedottistica Col Coltron-Piaia, a Ponte nelle Alpi.

Anche nella migliore delle ipotesi, non si potrà infatti iniziare prima di maggio. L’opera, strategica per tutta la rete bellunese, avrebbe dovuto prendere il via già nei mesi scorsi, ma una ditta del comparto edile bellunese non aggiudicataria degli interventi, la Costruzioni Tollot, aveva presentato ricorso al Tar del Veneto. Contestando il provvedimento di aggiudicazione di Bim Gsp che conferiva, a luglio 2017, l’esecuzione dei lavori all’Associazione temporanea di imprese costituita dalle ditte Fontana di Belluno, Edil Costruzioni di Sedico e Anese di Concordia Sagittaria (Venezia).

Il Tar si è riunito lo scorso 24 gennaio, ma non c’è ancora il verdetto. «In certi casi la sentenza viene comunicata subito. In questa situazione specifica il ricorso era molto tecnico e ancora non abbiamo ricevuto risposta», fa sapere Giuseppe Vignato, amministratore unico di Bim Gsp. «Dobbiamo aspettare ancora 20-30 giorni, quindi si arriverà alla prima metà di marzo. Poi si apriranno due scenari: nell’ipotesi di giudizio a nostro favore possiamo proseguire con la gara già svolta, aspettando però 60 giorni. Se invece il Tar darà ragione alla ditta ricorrente, dovremo espletare una nuova gara e i tempi, come ben si capisce, si allungheranno ulteriormente».

Da Bim Gsp arrivano comunque tutte le rassicurazioni sul fatto che l’opera, attesa da decenni dalla comunità pontalpina, verrà eseguita. Tra l’altro, il finanziamento è già stanziato ed è corposo: un milione e 700 mila euro. Gli interventi a Ponte nelle Alpi – che prevedono la realizzazione di un nuovo serbatoio di accumulo a Piaia e la posa di circa 3 km di rete acquedottistica per completare il collegamento con il serbatoio di Col Coltron – rientrano in un piano più ampio da oltre 3 milioni di euro varato da Bim Gsp per risolvere le problematiche, da un lato, di frazioni pontalpine come Vich, Piaia, Quantin, ma anche La Secca e, dall’altro, del Nevegàl, del Castionese e di Limana.

I ritardi nella partenza del primo stralcio, quello pontalpino, potranno quindi far slittare anche l’inizio delle due fasi successive: quella per la prosecuzione della rete verso Quantin e Nevegàl, per poi scendere a Castion e Limana (interventi per un milione di euro); il terzo stralcio, che servirà a collegarsi, dal Mas, con la ramificazione di acquedotto che scende dall’Agordina, per poi arrivare di nuovo a Col Coltron. Bim Gsp, in questo caso, sta lavorando con gli espropri.

Martina Reolon

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