Colata di fango e terra nel torrente Rudan: scatta l’allarme a Peaio
VODO
Fango, terra e acqua nera è scesa ieri mattina sul Rudan il torrente che attraversa l’abitato di Peaio a Vodo di Cadore. Le sirene d’allarme sono scattate. I cittadini si sono preoccupati dato che solitamente in inverno non ci sono pericoli per le frane. Affacciati ai poggioli hanno subito visto che si trattava di poco materiale.
«Era più che altro terra e fango», racconta De Lorenzo che abita nei pressi del torrente, «e fortunatamente non è successo niente. C’erano due operai che lavoravano ed erano già andati via quando è scesa la franata. Le briglie hanno tenuto, era più che latro terra e fango. Ora sarà da capire da dove si è mosso».
Sul posto è intervenuto subito il sindaco Domenico Belfi che è stato avvisato della cosa dai cittadini. «Ero a Vodo e la sirena da Vodo non si sente», spiega Belfi, «sono subito andato a Peaio e visto che si trattava solo di terra e fango abbiamo spento la sirena. I cavi dell’impianto di allarme oggi in funzione sono 5 su 7 e uno è stato tranciato dal materiale che colava e quindi si è attivata la sirena. Ovviamente i cittadini si sono spaventati perché in inverno, in un giorno in cui non piove né nevica, è strano che scatti l’allarme. Mi sono confrontato con la ditta che gestisce l’impianto di allarme alla Protezione civile di Marghera e con l’Arpav. Abbiamo visto anche tramite le webcam posizionate a monte che si trattava solo di terra e fango. C’è un sasso caduto ma è rimasto sulla briglia. Abbiamo spento i fari che si azionano in caso di allerta e abbiamo lasciato il semaforo sulla statale lampeggiante per invitare gli automobilisti a rallentare. Poi, rientrato l’allarme, abbiamo spento anche il semaforo. Dalle prime ipotesi sembra che si sia staccata una franetta a monte delle briglie e non dall’Antelao. È infatti colata per lo più terra e non la ghiaia tipica dell’Antelao. Probabilmente le piogge incessanti delle scorse settimane cadute su un terreno che non era ancora ghiacciato hanno scavato nella terra che poi è scesa. Per fortuna», conclude Belfi, «non è successo niente, le briglie realizzate dalla Regione Veneto continuano a fare il loro immenso lavoro e anche il sistema di allerta ha funzionato alla perfezione. Un po’ di comprensibile timore per i residenti, ma fortunatamente niente di altro». —
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