Colata di fango sulla Sp 641 il caso arriva in Provincia
Rocca Pietore. Il sindaco De Bernardin: «È già successo, ora si intervenga» La situazione è tornata alla normalità, vigili del fuoco al lavoro tutta la notte
ROCCA PIETORE. Ripetere, dicevano i latini, aiuta. In questo caso però può solo fare danni. Per questo il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin ha chiesto, dopo l’ennesima colata di fango lungo la strada provinciale 641 a Sottoguda, di chiedere l’aiuto della Provincia di Belluno, competente in materia di difesa del suolo. «Dopo quello che è successo martedì l’intervento è doveroso» spiega.
Erano da poco passate le 20 di martedì quando il sindaco, che si trovava in macchina proprio in quella zona, è stato testimone di un violento temporale. «Una bomba d’acqua» spiega, «localizzata in un punto ben preciso». L’epicentro dell’acquazzone è stato proprio la zona tra Sottoguda e Malga Ciapela, a poca distanza dal Fedaia. La grande quantità d’acqua caduta in pochi minuti ha trasformato un anonimo torrentello in un fiume di fango che ha percorso il bosco ed è arrivato fin sulla strada, la provinciale 641. Un copione che si è ripetuto poco dopo anche a Canale d’Agordo, questa volta sulla sp 346 in località Casate.
Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, che in entrambi i casi ha permesso di riaprire velocemente le strade e ripristinare la viabilità. A Sottoguda i pompieri sono intervenuti vigili permanenti di Agordo con due automezzi insieme ai volontari di Caprile e di Colle Santa Lucia. Ieri mattina l’autobotte di Agordo è tornata sul posto per un’ulteriore pulizia della sede stradale.
Tutto è tornato alla normalità, o quasi. La zona, infatti, non è nuova a eventi di questo tipo. A “cedere” sono stati diversi tratti nella zona di Malga Ciapela: l’acqua ha tracimato facendosi strada nel bosco fino ad arrivare, ormai sotto forma di un fiume di fango, sulla strada. Un punto, posizionato tra Sottoguda e Malga Ciapela, già noto per questo genere di fenomeni. «Non è la prima volta che sucede» spiega De Bernardin, «da quando sono sindaco è capitato almeno un paio di volte e sempre in occasione di questo tipo di eventi. Questi piccoli torrenti di solito sono un po’ trascurati ma adesso è doveroso, visto l’evento di ieri, intervenire. Ho sottoposto la questione alla Provincia, che è competente per la difesa del suolo dato che l’evento ha interessato una strada».
Alla segnalazione di De Bernardin seguirà molto probabilmente un sopralluogo. Sarà l’occasione per fare il punto sulle opere di regimentazione delle acque realizzate in passato e per valutarne l’efficacia. «Non so cosa serva dal punto di vista tecnico» aggiunge il sindaco, «ma bisogna fare qualcosa».
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