Coldiretti a lezione da Lattebusche

Il presidente nazionale Moncalvo: «Esempio di come una cooperativa sa stare sul mercato restando legata al territorio»

CESIOMAGGIORE. «Lattebusche rappresenta l’esempio di come le cooperative dovrebbero operare sul mercato». Quello del presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo, non è solo un complimento, è un’investitura che la principale associazione del settore primario fa a un’azienda nemmeno affiliata, ma che con il suo fatturato e il suo radicamento nel territorio viene vista con ammirazione. E ieri, assieme a Moncalvo c’erano numerosi dirigenti di Coldiretti provenienti da tutta Italia, accompagnati in una vista guidata dello stabilimento chiusa con una degustazione di prodotti tipici locali. Moncalvo, che sta girando il Paese in vista dell’Expo di Milano ha voluto vedere da vicino come funziona Lattebusche e il direttore Antonio Bortoli ha spiegato alla nutrita delegazione lo sviluppo nell’arco di oltre 60 anni di attività.

Nell’anno certamente più difficile per la filiera del latto con la chiusura della partita legata alle quote latte il presidente di Coldiretti ha sottolineato: «Stiamo combattendo da un mese e mezzo per arrivare a stabilire un prezzo del latte equo. Il 20 per cento delle stalle hanno chiuso perché non si può pretendere che un imprenditore agricolo tenga aperta la stalla se lavora in perdita. È un fatto grave perché il settore del latte dà lavoro complessivamente a 180 mila persone tra allevamenti e la filiera. Purtroppo c’è una costante concorrenza sleale con cui le aziende italiane si devono confrontare. Se togliamo le Dop la rete di controlli sui formaggi è insufficiente».

Moncalvo ha apprezzato l’esempio di Lattebusche: «È la dimostrazione che la cooperazione può funzionare quando sa abbinare la capacità di stare sul mercato e quella di rimanere legata al territorio. Credo che l’occupazione creata dall’azienda sia solo un aspetto della ricaduta positiva che questa attività ha sul tessuto sociale. Basti pensare che viene garantita la raccolta giornaliera del latte anche nelle stalle di montagna più lontane e disagiate».

All’esterno del bar bianco è stato allestito un mercato di prodotti locali pescando dalle diverse province venete. Un’occasione per vedere in mostra altre eccellenze dell’agroalimentare che avranno visibilità durante l’Expo di Milano: «Noi lavoriamo sempre sulla promozione all’esterno», spiega il direttore Antonio Bortoli, e per quanto riguarda la presenza a Expo 2015 stiamo lasciando il timone organizzativo ad Agriform, la società di cui possediamo quasi la metà delle quote e che ci fa vendere tanto all’estero. Di sicuro ci aspettiamo sviluppi positivi per quel che riguarda le esportazioni.(r.c.)

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