Collassano altri tetti, ancora paesi isolati

Il maltempo ha concesso una tregua ma già da domani tornerà la neve. Record di precipitazioni a Belluno e in provincia, si muovono le frane

Le nevicate hanno finalmente concesso una tregua (24, forse 48 ore stando alle previsioni meteo), ma la neve ha ugualmente continuato a far danni. I consistenti accumuli dei giorni scorsi, ulteriormente appesantiti dalla pioggia, hanno infatti provocato diversi crolli della giornata di ieri, interessando i tetti di edifici pubblici e privati, in particolare a Cortina (dove ha ceduto la copertura del Curling Center) e ad Auronzo, con il parziale collassamento della copertura del centro sportivo della Forestale.

Notevoli i disagi registrati anche ieri nell’Alto Agordino, con Arabba e numerose frazioni ancora isolate e bersagliate da continue slavine. Sul passo Fedaia, invece, si è conclusa dopo sei giorni la disavventura di otto turisti tedeschi, bloccati da giovedì scorso in un rifugio ai piedi della Marmolada ed evacuati ieri mattina con l’elicottero.

Numerosi crolli. Una sezione della copertura del Curling Center, in centro a Cortina, è collassata questa notte sotto il peso della neve accumulatasi nei giorni scorsi, interessando anche una parete dello stabile, che è stato prontamente chiuso e transennato. In località La Riva, una delle zone più eleganti della località ampezzana, è crollata una porzione di tetto di un edificio residenziale. Lo stabile, composto da otto unità abitative adibite a villeggiatura era disabitato al momento del crollo.

Collasso da neve anche per il centro sportivo del Corpo Forestale dello Stato di Auronzo, dove a cedere è stato uno dei dieci sostegni in acciaio che reggono l’enorme copertura, alta circa 15 metri. Un’ampia sezione del tetto si è vistosamente inclinata, ma il tempestivo intervento di forestali e vigili del fuoco, che hanno provveduto a puntellare il basamento, ha al momento evitato il crollo dell’intera struttura.

Turisti evacuati. Ieri mattina un elicottero privato, approfittando di una finestra di bel tempo, è riuscito ad evacuare gli otto turisti tedeschi che erano rimasti bloccati da giovedì sera nel rifugio Passo Fedaia, ai piedi della Marmolada. Recupero rinviato, invece, per il titolare e i sei dipendenti. Nella zona restano isolate altre tre persone, bloccate in due distinti rifugi.

Il calvario di Arabba. Numerose slavine, seppur di modeste dimensioni rispetto ai giorni scorsi, hanno interessato anche ieri Arabba e le aree limitrofe. Restano chiuse al traffico, per il pericolo di nuovi distacchi, sia i collegamenti con la provincia che quello del passo Campolongo, dove tuttavia ieri sono riuscite a transitare (scortate dal Soccorso alpino) una cinquantina di veicoli: quelli dei turisti in uscita, quelli del rifornimento di generi alimentari e gasolio in ingresso. In Comune di Livinallongo, tuttavia, restano ancora isolate altre due frazioni: quella di Palla-Agai (dove una valanga ha sfiorato le case seppellendo alcune vetture sono tre metri di neve) e di Davedino, dove una quarantina di persone è ancora senza corrente elettrica da lunedì sera. Isolata anche la frazione di Somor, a Falcade.

Le previsioni. L’ultimo bollettino Arpav indica quella odierna come la prima vera finestra di bel tempo da giovedì scorso, ma già dal tardo pomeriggio di domani torna l’allerta neve. La percentuale di precipitazioni diffuse sull’intera provincia è addirittura del 100 per cento, con quota neve a 700/1000 metri sulle Dolomiti. Schiarite nel mattino di sabato, con nuovo peggioramento e precipitazioni diffuse in serata.

Precipitazioni. I dati diffusi dall’Arpav sono da record. Nel mese di gennaio, a Belluno città, sono caduti 426 millimetri di pioggia: il risultato più alto da quando sono iniziate le misurazioni nel 1912.

Frane. Nel Feltrino e in Alpago si stanno muovendo rapidamente i due grandi smottamenti che da diversi giorni stanno interessano la strada di Col Falcon (Sovramonte) e una vasta area sopra Cornei (Puos d’Alpago).

Viabilità. E stato riaperto il tratto da Misurina a Carbonin mentre rimangono chiusi vasti tratti di strade e molti passi dolomitici. Anche oggi si potrà transitare solo scortati dagli uomini del Soccorso alpino sul passo Campolongo. La riapertura è prevista tuttavia solo nel pomeriggio: ci saranno infatti delle brevi interruzioni per operazioni di bonifica dei versanti dalle valanghe.

Restano chiusi il Pordoi, il Val Parola, il San Pellegrino, il passo Giau e il Fedaia. Il passo Cimabanche, lungo la statale 51 di Alemagna, è stato riaperto completamente dall’Anas. È isolata anche la Val Visdende.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi