Collegamento da Polpet senza scintille

Quattro ore di attesa ma poco spazio in trasmissione per i frazionisti chiamati a dire la loro sul centro islamico Assalam
gian paolo perona- perona- ponte nelle alpi. quinta colonna diretta tv
gian paolo perona- perona- ponte nelle alpi. quinta colonna diretta tv

PONTE NELLE ALPI. La montagna ha partorito un topolino: questo è il bilancio al termine della puntata di lunedì sera della trasmissione televisiva di Rete4 “Quinta colonna” di Paolo Del Debbio, collegata in diretta con il bar Cooperativa di Polpet per discutere del centro culturale islamico Assalam.

Chi si aspettava scintille è rimasto deluso. Tra spot pubblicitari, servizi preconfezionati, e dispute da pollaio tra Emanuele Fiano (Pd) e Maurizio Gasparri (Fi) nello studio centrale, lo spazio riservato a Ponte è stato modesto.

Ai frazionisti di Polpet radunati per la trasmissione è toccato stare ben quattro ore in piedi, solo tre interventi su cinque ipotizzati. Intanto, all’inizio delle riprese mancavano all’appello il sindaco Vendramini e tutta la sua squadra. Dopo aver scelto la location (il bar della Cooperativa di Polpet), il primo cittadino ha dato forfait. Si è eclissato, dopo una comparsata poco prima che si accendesse la telecamera, l’assessore regionale Pierpaolo Bottacin. Intanto nel limitrofo salone, i ballerini della scuola di ballo La Gardenia, si impegnavano in piroette e casquè.

L’inizio è stato imbarazzante: la conduttrice, la giornalista Nausicaa Della Valle non sapeva dov’era: «Ponte d... Ponte delle Alpi» e poi, un convenuto le ha suggerito il nome esatto della località.

Nel primo (brevissimo) intervento Antonella Fratta ha denunciato il suo disagio (la sua abitazione è proprio di fronte al centro islamico, in via dei Martiri). Ben più deciso è stato l’intervento successivo di Marisa De Cesaro che risiede a Soccher anche se è originaria di Igne.

Mohamed Meraga, il portavoce del centro islamico “Assalam Pace” di Ponte nelle Alpi, e una giovane accolita, Assia Belhaj, hanno cercato, invano, di sottolineare le caratteristiche culturali del centro, spiegando che i suoi frequentatori sono «islamici moderati» e ricordando che in un recente Ramadam il centro era stato aperto ai pontalpini per una festa di condivisione, ripresa da TeleBelluno. È stato chiesto loro se avessero conosciuto Ismar Mesinovic e Munifer Karamaleski che, dopo aver frequentato per qualche tempo il centro islamico, si erano allontanati dal Bellunese. Il primo, l’imbianchino jihadista di Longarone, sarebbe morto ad Aleppo in Siria. Il secondo, sarebbe partito per la Siria con il primo e, a quanto se ne sa, non è mai ritornato.

Ai presenti le risposte fornite dai esponenti del centro islamico sono parse elusive e reticenti. Insomma non c’è stata una chiara e precisa presa di distanza verso i terroristi, ognuno è rimasto sulle proprie posizioni e la trasmissione non ha certamente fornito né risposte né chiarimenti.

Al termine della trasmissione, ben oltre la mezzanotte, i tecnici di Mediaset hanno sbaraccato lo studio allestito nella Cooperativa e la infreddolita pattuglia degli carabinieri è potuta rientrare in caserma.

Paolo Baracetti

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