Collegamento sciistico, le Regole al bivio

Comelico Superiore, stasera l’assemblea per presentare il tracciato Passo Monte Croce - Valgrande

COMELICO SUPERIORE. Viva attesa, non solo nell’alto Comelico, per l’assemblea pubblica di questa sera, a Dosoledo (alle 20.30 in sala polifunzionale). Si discuterà del sospirato collegamento sciistico tra il Passo di Monte Croce e Valgrande. Basti dire che l’area interessata è di 100 mila metri quadri di bosco e che la proprietà è delle Regole di Casamazzagno e di Dosoledo.

Una parte del bosco sarà sacrificata alla cabinova e alla pista di rientro, quindi l’interesse, da parte dei regolieri, è quanto mai forte. Riuscirà il sindaco Marco Staunovo Bolacco a convincere che il progetto s’ha da fare perché ne va dello sviluppo del paese?

Gli ambientalisti di Mountain Wilderness, che ripetutamente hanno protestato contro questa ipotesi, se ci fossero manifesterebbero la loro contrarietà. Probabilmente, invece, ci sarà qualche regoliere a ribadire che questa sarà una sciagura, ma il sindaco di Comelico Superiore può già contare su un parere di massima positivo di Casamazzagno e di Dosoledo.

Il sacrificio richiesto alle comunità regoliere è grande e non è detto che sarà facilmente compensato con boschi che il Comune acquisirà da privati, in altri siti, e passerà – secondo quanto prevede la legge regionale – agli istituti regolieri.

Ma lo sviluppo che si prospetta con la variante al Piano d’area Comelico Ost Tirol, peraltro già approvata dalla Regione, viene dato per sicuro ed abbondante, soprattutto dal patner privato, la società Sextner Dolomiten. Che un grande successo sta registrando nel comprensorio Sesto-Versiacco. Dieci milioni di euro arrivano dai fondi di confine, 6 dal privato. Si materializzerà così il primo stralcio. Quattro chilometri e mezzo dalla cima Ciolesei alla Valgrande. E una pista che scenderà verso passo Monte Croce e poi si fionderà anch’essa in direzione di quella che si presenta come una delle valli più suggestive delle Dolomiti.

«Con l’assemblea di questa sera – anticipa il sindaco – discuteremo il documento preliminare ai procedimenti di valutazione ambientale necessari per l’approvazione urbanistica». Le opinioni raccolte saranno verbalizzate e recapitate alla commissione Vas, in Regione.

Stefano Zandonella Golin mette subito le mani avanti: non si dica che le Regole sono contro, non vogliono lo sviluppo della loro terra, noi, qui a Dosoledo, abbiamo detto di sì al progetto e così pure gli amici regolieri di Casamazzagno. Zandonella Golin è vicepresidente della comunità regoliera di Dosoledo. «Certo – precisa – le regole pretendono un modello di sviluppo che tuteli l’ambiente. E con l’ambiente l’uomo che vi abita e vi lavora. Ecco, perché, se gli impianti di risalita e le piste imporranno un certo sacrificio, col taglio di piante, avremo la compensazione con altrettanti boschi, forse anche di più».

Una sanazione con supplemento, dunque. E a questo riguardo il vicepresidente anticipa che ci sono già stati dei privati che, pressati magari dalla crisi, hanno deciso di vendere il loro bosco e l’hanno offerto appunto alle regole. «Quando sarà il momento, presenteremo l’elenco al Comune», fa sapere Zandonella.

Non mancano, tuttavia, preoccupazioni all’interno delle comunità famigliari. Il sì di Casamazzagno, che ha la proprietà maggiore nell’area sciabile, è condizionato al rispetto di tutta una serie di vincoli. E proprio in questa Regola si sono sollevati dei dubbi. Nulla, comunque, di compromettente per il progetto stesso. Semmai sarà il mondo ambientalista a fare problema. Ma a questo riguardo proprio il vicepresidente di Dosoledo chiede, a mezzo stampa, che Mountain Wilderness si faccia viva per un confronto sereno, costruttivo.

Francesco Dal Mas

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