Collezione d’armi antiche dal Correr al Fulcis Restauro ed esposizione

Uno spadone, sciabole e stocchi: le lame furono forgiate in Valbelluna L’assessore Perale: stiamo organizzando un polo museale di qualità 

La storia

Il Covid non ferma il restauro delle spade, anzi… A qualcuno con buona memoria può infatti sorgere una domanda: che fine hanno fatto le spade arrivate a Palazzo Fulcis? Correva il 12 novembre dello scorso anno quando al museo cittadino giunsero, dal Museo Correr di Venezia, due casse con 28 armi bianche, prodotte tra il 1400 ed il 1500 nel bellunese. Da quel giorno le varie attività di sistemazione e di restauro hanno preso il via ed ora, pur non essendo ancora stato completato il lavoro, si può già pensare ad una inaugurazione per i prossimi mesi, anche se gli addetti ai lavori non si sbilanciano e non sono ancora in grado di stabilire una data certa. Tutto ciò è stato possibile grazie al progetto Klang, come sottolinea il curatore del Fulcis Carlo Cavalli.

SCIABOLE E DAGHE

Le armi sono particolarmente preziose e di vario tipo, giusto per citarne alcune ci sono schiavone, sciabole, stocchi, spadoni a due mani, daghe e dei foderi. Belluno era un centro industriale che ha prodotto spade grazie all’intera filiera dei metalli, con le venti fucine della Valbelluna.

Tutte queste armi sono state affidate alle amorevoli cure della restauratrice Beatrice Falconi, professionista di ventennale esperienza, diplomata all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

I restauri

La Falconi spiega come sono stati organizzati i lavori: «Su 29 oggetti, al momento ne sono stati restaurati meno della metà. In primis ho dovuto fare delle analisi di tipo visivo e capire che tipo di restauro andava fatto. Questo tipo di lavoro funziona così perché prima si devono decidere le modalità e poi si procede operativamente. Ora potrò andare avanti più velocemente ed impegnandomi per tutto il mese di marzo e parte di aprile probabilmente dopo Pasqua avrò terminato».

Le criticità

Non è sempre filato tutto liscio come l’olio. La sistemazione degli oggetti antichi ha comportato fin dall’inizio una certa complessità.

«La difficoltà più importante – spiega la professionista – è stata nell’associare le varie tipologie di spade, in quanto ce n’erano una o due per tipo, e capire come erano state trattate in passato, intervenendo di conseguenza. E’ importante capire come è fatto l’oggetto, i vari materiali che porta in sé per poi intervenire di conseguenza. Lo studio preliminare è stato elaborato, per non creare ulteriori “danni” alle armi da restaurare».

Lo scudo

Oltre alle armi bianche, da Museo Correr di Venezia è arrivata anche una targa. La Falconi spiega la laboriosità del restauro su questo oggetto: «Lo scudo richiede un tipo di lavoro totalmente diverso, però sarà quello più lungo temporalmente. Non è difficile, perché ho individuato il modo giusto di intervenire: devo pulire la parte sopra superficialmente a mano e questo comporterà un gran dispendio di tempo».

La sala

Le armi bianche verranno ospitate in una stanza di Palazzo Fulcis. «E’ stata individuata una sala – spiega con soddisfazione l’assessore alla cultura Marco Perale – che è sgombra e pronta ad ospitare le spade. Il Covid purtroppo non ci permette di fissare una data e l’inaugurazione è legata alla situazione sanitaria. E’ stato un lavoro lungo, ma ne è valsa la pena. Riuscire a convincere un museo a spogliarsi di un nucleo importante di oggetti che erano suoi è stato un passo importante e, magari in futuro, potranno arrivare altri oggetti».

Un nuovo polo museale

Con il museo Fulcis, arricchito dalle spade, il museo archeologico prossimo a ritornare attivo e, entro la primavera del 2021, il museo di scienze naturali (grazie anche all’intervento dell’Ente Parco), Belluno potrà vantare un paniere di musei da invidia. L’assessore Perale conclude dicendo: «Sarà un polo museale di qualità in cui si porta a compimento un lavoro iniziato 140 anni fa. Abbiamo scelto di investire sull’hardware della cultura e su questo polo museale, che consegneremo operativo alle prossime amministrazioni». —



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