Colpi di cric sull’auto del rivale in amore confessione e condanna
FELTRE. Colpi di cric sulla macchina del rivale. L’albanese Gjuri Turja è stato condannato a sette mesi di reclusione dal giudice Cittolin. È quanto aveva chiesto il pubblico ministero Tricoli per il reo confesso di nazionalità albanese. E proprio per via della sua confessione, il suo difensore di fiducia Serrangeli non ha potuto chiedere l’assoluzione, bensì il minimo della pena, cioè sei mesi. Ne è arrivato uno supplementare dal tribunale, a più di cinque anni dalla zuffa all’esterno dell’allora osteria ai Tre Gai di Villapaiera.
Turja doveva rispondere di ingiuria, minaccia aggravata e danneggiamento pure aggravato e aveva già avuto dei diverbi, anche violenti con altri avventori. Quel primo agosto del 2014 ha affrontato un marocchino per una questione di donne, dandogli del «bastardo». Oltre a questo l’ha minacciato, dicendogli più o meno «vieni qui che ti uccido. Ammazzo te e la tua famiglia». Aveva in mano il cric della sua macchina e almeno un po’ di spavento l’ha provocato. L’attrezzo non è stato usato per colpire la controparte, ma per danneggiargli in maniera pesante l’auto.
Mandati in frantumi quasi tutti i vetri: parabrezza, lunotto posteriore e due finestrini. Il magrebino deve aver tentato di allontanarsi a bordo della sua Mercedes, ma è stato anche speronato dalla Volkswagen di Turja. Il giorno dopo la vittima dell’aggressione è andata a presentare la querela. I fatti erano chiari e l’imputato ha confermato le proprie responsabilità, prima di essere condannato a sette mesi di reclusione.
Risulta che, ormai da qualche tempo, faccia il tassista in Inghilterra. –
G.S.
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