Colpì un uomo con una bottiglia, condannato

Otto mesi e risarcimento danni al giovane che aggredì un uomo in piazza Castello nel 2012

BELLUNO. È stato condannato a otto mesi più le spese legali e di parte civile, più il risarcimento dei danni anche patrimoniali, il giovane che nella serata del 2 agosto 2012 ha aggredito un uomo in piazza Castello, ferendolo con una bottiglia rotta. Si è concluso ieri con la sentenza del giudice Federico Montalto, il processo a carico di Simone Polesso, 22enne di Ponte nelle Alpi accusato di lesioni personali aggravate ai danni di un 38enne di Limana, F.F. (che si è costituito parte civile con l’avvocato Mario Mazzoccoli).

Ieri le parti sono arrivate alle conclusioni, con la richiesta del pubblico ministero di udienza Sandra Rossi alla condanna dell’imputato a due anni. Il pm ha ricostruito i fatti di quella sera, quando tra i due è nata una lite perché l’imputato aveva gettato una bottiglia dall’alto, rischiando di ferire i passanti in via Sottocastello.

F.F. lo aveva ripreso per quel lancio facendo cadere una bottiglia a terra davanti al giovane e alla sua fidanzata, cercando in questo modo di mostrare come fosse pericoloso tirare dei vetri, ma il risultato fu opposto. L’imputato, infatti, afferrò una bottiglia rotta e si scagliò sulla parte civile gridando “ti ammazzo” e colpendolo al volto e al collo, rischiando quindi di ferirlo in punti vitali.

Otto le ferite rilevate dal medico del pronto soccorso che ha curato il ferito, oltre a numerosi colpi. I tagli erano profondi, ma fortunatamente erano rimasti lontani dagli organi vitali. La prognosi fu di 20 giorni, ma il gesto, aggravato anche dai futili motivi, è stato considerato particolarmente grave per le conseguenze che avrebbe potuto avere.

L’imputato ha spiegato di essere stato colto da raptus, pensando che la sua ragazza fosse in pericolo, e di non ricordare nulla del momento in cui ha ferito l’uomo: «mi si è spento il cervello, non ricordo cosa sia accaduto quella sera», ha dichiarato il giovane.

Il giudice, al termine della camera di consiglio, ha riconosciuto la responsabilità di Polesso e lo ha condannato a due anni, con pena sospesa, ma anche al risarcimento dei danni non patrimoniali subiti dalla parte civile (circa 5 mila euro), più le spese sostenute dalla parte civile (oltre 4 mila euro) e le spese processuali.

La vicenda fece molto scalpore, perché avvenne in pieno centro e in una zona frequentata anche la sera.( i.a.)

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