Colpisce un poliziotto con un calcio al costato durante un controllo

BELLUNO. Un calcio allo sterno al poliziotto. Un colpo da kung fu, accompagnato da una frase irriguardosa, durante una serata di festa nel locale sotto porta Dojona. Gli imputati erano in tutto cinque, ma uno ha scelto il processo in rito abbreviato, rimediando una condanna, e un altro la messa alla prova, cioè i lavori di pubblica utilità. Sono ancora in tribunale Laura Barluzzi, Nicola Cavolo e Annandrea Dell’Agnola, che devono rispondere di concorso in resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Ma hanno buone possibilità di cavarsela con la prescrizione, a meno che non sia stata sospesa nel corso degli anni.

I fatti sono del giugno 2013 e c’è anche un video, che sarà fondamentale vedere, perché anche il testimone ascoltato ieri mattina in tribunale, ha visto o ricorda poco. C’era un po’ di confusione, i soliti schiamazzi e qualche vicino esasperato ha chiamato la polizia: «Quella sera c’era una decina di persone, al bar Opera e io stavo parlando con un mio amico, quando è arrivata la pattuglia. Ho visto due ragazzi correre via, ma nessuna aggressione agli agenti».

Eppure uno di loro sostiene di essere stato colpito con un calcio sotto il collo, che gli ha provocato lesioni giudicate guaribili in una decina di giorni dai medici del Pronto soccorso dell’ospedale San Martino.

E ha sentito benissimo una frase infarcita di ingiurie: da un lato, un invito ad andare a prenderlo e dall’altra l’indisponibilità a tirare fuori un documento per l’identificazione. La visione delle immagini potrebbe essere la soluzione, ma intanto è scattato un rinvio al 30 giugno. —

G.S.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi