Colpita da sclerosi multipla «Molte cure a pagamento»

La denuncia della 41enne feltrina Samantha Calzavara, malata dall’anno scorso «Fisioterapia e piscina sono più utili dei farmaci, dovrebbero essere gratuite»

FELTRE. Ha scoperto di essere malata di sclerosi multipla un anno fa, con al fianco suo padre. «Non sapevo bene cosa pensare, non sapevo niente o ben poco di questa malattia». Ma più passava il tempo, più Samantha Calzavara, 41 anni di Feltre, ha imparato a conoscere e a convivere con questo male, autoimmune, cronico e demineralizzante. «Ricordo di aver preso mio padre a braccetto e di avergli detto che ci sono cose peggiori nella vita della Sclerosi multipla. Lo penso anche adesso che non guido più la macchina, che non passeggio più, che non lavoro più. Adesso che ho sempre bisogno di qualcuno per andare da qualche parte e che non riesco più a prendere in braccio mio nipote. Adesso che giro col cartellino degli invalidi in macchina e che non trovo parcheggio perché ci sono ancora i furbetti che parcheggiano nel posto per i disabili».

Da quel giorno la sua vita è cambiata radicalmente, assieme a quella delle persone a lei vicine. Per tanti anni Calzavara ha lavorato in una profumeria, poi ho fatto la barista e nell'ultimo periodo è stata impiegata in un laboratorio di minuteria per occhiali, nel settore del controllo qualità. «Ora ho un'invalidità all'80 per cento riconosciuta dall'Inps, la pensione di 501 euro è l'unica entrata economica che ho e che mi dovrebbe bastare per mantenermi e per pagarmi le cure mediche. Ma la mia vera medicina, la piscina e la fisioterapia, mi viene passata solo una volta l'anno, nonostante il Ministero della sanità la classifichi come un diritto, che diritto di fatto non è», denuncia la giovane donna, «nella Sclerosi multipla sono due momenti essenziali e che dovrebbero alternarsi pressoché ogni giorno, ma noi possiamo usufruirne liberamente solo una volta l'anno, tutto il resto dobbiamo pagarcelo. Io ora ho qualche entrata in piscina grazie a un abbonamento che mi è stato regalato, ma quando terminerò gli ingressi non ci potrò più andare».

La terapia è anche un buon motivo per uscire un po' di casa: «Non riesco ad andare in città, è da un po' che vorrei fare un giro ma non posso fare altro che bere un caffè nel bar di fronte. Ho chiesto aiuto agli assistenti sociali, me ne hanno dati una volta una tantum, ma così non basta. Io voglio battermi perché la fisioterapia diventi un diritto gratuito e continuativo per tutti i malati come me». Alle difficoltà di ogni giorno si sommano le distanze: «L'Aism (Associazione italiana Sclerosi multipla) ha sede nella Casa del sole di Ponte nelle Alpi e tutti i servizi partono da là, ma la mancanza di soldi rallenta molto le attività. Ci sarebbe anche una palestra, ma il problema è arrivarci. Ci vorrebbe una sede distaccata anche qui a Feltre».

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