Colpito dall’H1N1, muore un bellunese
PADOVA. Un’altra vittima dell’influenza, dell’H1N1 impropriamente chiamata “suina”. Si tratta dell’ingegnere Ivo Soccol, amministratore delegato dell'impresa Svec e Valli Immobiliare, 66 anni, braccio destro dal 1980 del presidente onorario dell'Ance, Pier Domenico Favaro. Il professionista è morto nella notte tra domenica e lunedì in Azienda Ospedaliera, nel reparto di Terapia Intensiva. Se l'è portato via l’influenza che quest’anno ha già fatto 14 vittime.
Soccol, nato a Taibon Agordino, dove tornava spesso, laureato in Ingegneria Civile all'Università di Padova, lavorava nell'impresa che ha gli uffici in via Cerato, dietro Prato della Valle, dal 1980; precedentemente aveva svolto la sua attività per un'azienda romana. L'ingegnere lascia il figlio Umberto, la moglie Barbara Grigolon, padovana, le sorelle Noris di Sedico e Nives di Bribano, mentre il fratello maggiore abita a Taibon.
«Non ci saremo mai aspettati una tragedia simile, che un’influenza si portasse via mio papà», spiega il figlio Umberto, «L'avevamo ricoverato una ventina di giorni fa. Sebbene sia stato assistito da medici qualificati che hanno fatto l’impossibile per guarirlo, le sue condizioni sono peggiorate gradualmente. Fino a quando è stato spostato nel reparto di Terapia Intensiva. Eppure, in passato, mio padre non ha mai accusato gravi patologie».
Da oltre trent'anni Soccol rappresentava la mente progettuale della Svec e di tutte le altre società edilizie ed immobiliari, guidate dal commendatore Favaro. Tra le altre società in cui operava Soccol c’è quella che ha costruito in zona Stanga le palazzine dove oggi ci sono gli uffici della Guardia di Finanza (in via San Fidenzio) e le Agenzie delle Entrate e dell'ex Catasto (entrambe in via Turazza). Sempre le aziende di Favaro e Soccol hanno costruito l'Hotel Galileo, Il Fiore di Botta dietro via Venezia e la palazzina in stile razionalista, che si trova in via Nicolò Tommaseo, all'incrocio con via Enrico Berlinguer. La Valli Immobiliare, poi, è la stessa società che ha costruito il grattacielo sopra il Pam, in via Tiziano Aspetti, all'Arcella.
Soccol era conosciuto ed apprezzato da tutti gli addetti ai lavori del Collegio dei Costruttori. «L'ingegnere all'interno della Svec preferiva restare dietro le quinte, anche quando c'era da inaugurare un nuovo immobile. Era un grande ed instancabile professionista. Nella vita privata un vero signore. Ci mancherà molto», afferma il costruttore Antonio Leonardo Cetera.
I funerali si terranno venerdì alle 10.45 nella chiesa della Sacra Famiglia in via Ravenna; l’ingegnere verrà poi sepolto nel Cimitero Maggiore.
La morte di Soccol è la quattordicesima in Veneto e la terza a Padova dopo il caso della signora di 65 anni (che però aveva patologie pregresse) e della bimba di 2 anni che non era stata vaccinata.
Felice Paduano
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