Colpo notturno in Tnt: via la cassaforte
BELLUNO. Forzano una porta di ingresso e sfidano l’allarme che scatta e i metronotte in arrivo.
È andata bene ai ladri che tra martedì e mercoledì hanno estirpato la cassaforte della Tnt dal muro della sede di via Masi Simonetti, e si sono dati alla macchia. Anzi sono arrivati sulle rive del Piave: hanno aperto la cassaforte con una cesoia e si sono portati via circa 6000 euro in contanti.
Ma sono stati furti in serie ai danni del noto corriere espresso, quelli dell’altra notte, tra Veneto e Friuli: 15mila euro hanno preso il volo con modalità analoghe dalla sede di Ponzano Veneto mentre è finito con un nulla di fatto il colpo che è stato portato alla Tnt di Pordenone.
Un colpo da brivido per la banda che l’altra notte ha colpito sia a Belluno che in altre due sedi trivenete del corriere Tnt: i ladri sono fuggiti nonostante l’allarme scattato e collegato con un istituto di vigilanza.
Ogni sede Tnt è collegata infatti con un allarme perimetrale e nel magazzino è in funzione anche un sistema di telecamere: nella sede di Belluno si vedrà se le immagini video hanno registrato qualcosa di interessante. Tutto è nelle mani di scientifica e squadra mobile della questura: la denuncia dei responsabili è stata presentata alla polizia, che ha acquisito quanto era possibile. Quando i ladri sono entrati in azione, forzando un ingresso che immette negli uffici dove c’era la cassaforte, è scattato l’allarme: i metronotte e le forze dell’ordine, pur piombando sul posto, non hanno beccato la banda che si era già data alla fuga. Malviventi attrezzati e professionisti: hanno staccato la cassaforte, tenuta al muro con un perno, e si sono volatilizzati in un battibaleno.
Il forziere è stato ritrovato ieri pomeriggio lungo il Piave da persone che l’hanno notato e hanno avvisato la polizia: era praticamente sventrato e con altre carte inservibili lasciate in giro.
L’area dove i malviventi hanno aperto la cassaforte, tagliandola con una cesoia, è quella del Piave verso la zona La Rossa, all’altezza di Bortoluzzi mobili. A terra è stato lasciato l’involucro che conteneva il contante, 5.882 euro per la precisione, e il mazzetto di assegni che chiaramente i ladri non avrebbero mai potuto incassare, pena l’essere scoperti.
Un furto seriale in tre sedi diverse: si ipotizza che sia stata la stessa banda a spostarsi nelle tre località dal Triveneto per andare a segno.
Almeno questa è una ipotesi, benchè sia plausibile ritenere che siano stati elementi diversi a portare a termine i furti in maniera distinta, pressocchè contemporaneamente.
Nella sede Tnt di via Masi Simonetti hanno avviato le indagini gli uomini della squadra mobile della questura e la polizia scientifica per rilevare le impronte; rilievi anche sul forziere, aperto come una scatola di sardine, tagliando la paretina con una cesoia. Sulla vicenda, la Tnt attende novità da parte degli inquirenti che hanno raccolto una serie di elementi e che ora incroceranno le informazioni sui tre colpi.
Tutte le piste sono aperte: certo la banda doveva avere le informazioni giuste per agire al colpo sicuro senza “inciampare” nelle pattuglie.
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