Coltivavano marijuana in casa: coppia condannata

PIEVE DI CADORE. Due condanne per la piantagione domestica di marijuana, scoperta a Pieve di Cadore nell’aprile scorso. Il ragazzo di 25 anni di origini albanesi, V.S., arrestato in seguito al blitz dei carabinieri di Cortina, è stato condannato a due anni e 4 mesi, mentre la sua fidanzata, una ragazza del posto, è stata condannata a un anno e 4 mesi, per lei la pena è sospesa. I due, assistiti da un avvocato bresciano, hanno scelto il rito abbreviato, che si è celebrato ieri mattina davanti al giudice Vincenzo Sgubbi. Il pm Paolo Sartorello aveva chiesto la condanna a due anni e 8 mesi per il ragazzo e a un anno e 4 mesi per la ragazza.

La scoperta della coltivazione di marijuana era avvenuta quasi per caso nell’appartamento che si trova nei pressi di Piazza Tiziano a Pieve di Cadore. I carabinieri, infatti, erano sulle tracce dell’autore di alcuni furti avvenuti in piscina. Una soffiata li aveva indirizzati di prima mattina a casa del 25enne e in effetti la perquisizione aveva permesso di ritrovare il materiale sportivo rubato, ma in casa c’era un odore inconfondibile. Seguendo il loro naso, i carabinieri sono arrivati a una specchiera, dietro la quale si celava il passaggio per una stanza segreta che si trovava al piano terra, di fianco al garage, dotata anche di via di fuga.

Nella stanza c’erano circa sessanta piante di marijuana, destinata allo spaccio secondo l’accusa, raggruppate per grado di maturazione e coltivate con grande cura: impianto di irrigazione, fari alogeni, concimi specializzati e dispositivi per regolare la temperatura garantivano una crescita rigogliosa delle piantine, mentre a poca distanza c’erano anche un macchinario destinato all’essicazione, una bilancia elettronica e un termosigillatore. Secondo l’accusa il giovane, con la collaborazione della fidanzata convivente, era in grado di raccogliere e mettere sul mercato dai due ai tre chili di marijuana ogni tre mesi.