Coltrondo: la Buzzo scrive alla Regione e all’Anas

Santo Stefano. Il sindaco segue al volo il suggerimento di De Menech e D’Incà che definiscono il nuovo traforo «la prima urgenza infrastrutturale del Veneto»

SANTO STEFANO. Detto? Fatto. I parlamentari De Menech del Pd e D’Incà del M5S hanno suggerito al Comune di Santo Stefano d’inviare immediatamente all’Anas ed in Regione un dossier sul Comelico e in particolare sul traforo di Coltrondo, ritenuto indispensabile per evitargli l’isolamento. E ieri mattina Alessandra Buzzo, il sindaco, ha preso carta e penna – questa volta non si è accontentata di una mail – ed ha scritto a Luca Zaia e Piero Ciucci. Zaia, si sa, è il governatore del Veneto che una settimana fa aveva promesso di farsi parte attiva con l’Anas per inserire Coltrondo nei piani dell’istituto. Ciucci è il presidente dell’Anas, colui cioè che è titolato a portare all’attenzione del cda le priorità del territorio; e, a sentire in particolare De Menech, «questa deve essere considerata l’urgenza infrastrutturale numero uno del Veneto». Nella lettera la Buzzo ricorda le ripetute emergenze maltempo e sottolinea che la seconda galleria del Comelico metterebbe in sicurezza definitivamente i collegamenti tra le ultime valli d’Italia ed il Paese. Il sindaco ha allegato anche lo studio predisposto, a titolo gratuito, da un ingegnere esperto di gallerie, Giulio Ghezze, piemontese ma spessissimo in Comelico per vacanze. Ghezze ha individuato un attraversamento in galleria di 1700 metri e del costo di circa 55 milioni, con 2 anni di lavoro. Il sindaco di Santo Stefano precisa quanto l’infrastruttura è importante sul piano economico e sociale, per garantire al Comelico quanto meno che si fermi lo spopolamento. Nell’attesa che la priorità si materializzi, intanto sul piano progettuale, Buzzo sollecita l’istituzione di un tavolo tecnico e politico dove affrontare anche la fase di transizione. E a questo riguardo la festa di domenica – perfettamente riuscita – ha certificato la speranza di tutti i comelicesi che, concluso tra giovedì e venerdì il lavoro dei boscaioli sul corpo della frana, già venerdì o sabato l’Anas si metta al lavoro per costruire i nuovi paramassi, uno a ridosso della montagna che erutta terra, sassi, acqua e fango, e l’altro in mezzo alla Statale Carnica, in modo da lasciare libera una corsia come eventuale sfogatoio agli smottamenti, piccoli o grandi che siano. Il tutto sotto il controllo dei monitor. Già qualche giorno prima dell’Immacolata, dunque, la statale dovrebbe tornare transitabile lungo una corsia, con impianto semaforico, collegato ai monitor, che organizza il senso alternato di marcia. Sempre pronta la Bus de Val di compiere il suo egregio lavoro di alternativa in caso di necessità. Salva, dunque, la stagione invernale che, guarda caso, può contare già su tante prenotazioni alberghiere, a cominciare dal Comelico Superiore.

Francesco Dal Mas

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