Combattere l’infarto: l’Usl 1 ci prova col nuovo primario
BELLUNO. Un nuovo slancio al servizio di emodinamica dell’ospedale San Martino dovrebbe giungere con l’arrivo del nuovo primario dell’unità operativa di cardiologia, il dottor Enrico Franceschini Grisolia. Con questa nomina, avvenuta nelle settimane scorse dopo un concorso, l’Usl 1 ha deciso di dichiarare guerra a una delle principali cause di morte in provincia: l’infarto e le patologie cardiovascolari. È proprio questo il mandato specifico che darà l’azienda sanitaria al nuovo direttore, che arriva dall’ospedale di Treviso, ha 59 anni, è un emodinamista e si insedierà ufficialmente nel mese di aprile.
«Il nostro obiettivo, come contenuto all’interno delle schede ospedaliere, è attivare un servizio di emodinamica operativo 24 ore su 24», precisa il direttore generale dell’Usl 1, Pietro Paolo Faronato. «Ad oggi l’attività viene svolta sulle 12 ore e cinque giorni su sette. Almeno così dovrebbe essere, anche se nel corso degli anni ci sono stati diversi problemi, che hanno differito l’avvio del servizio».
«Uno degli obiettivi che daremo al primario», prosegue Faronato, «sarà quello di aprire l’emodinamica, dapprima nell’arco delle 24 ore cinque giorni a settimana e poi sette giorni su sette. Sarà un passaggio importante», sottolinea il direttore generale, «visto che il percorso fino ad oggi non è stato assolutamente facile. Ci vogliono medici, infermieri e organizzazione. Attualmente ci sono degli emodinamisti in formazione: bisognerà attendere il completamento dell’iter per poter partire col servizio a 360 gradi».
Il servizio è importante, perché permetterà alla cardiologia bellunese di intervenire in tempi rapidi e in modo efficace nel trattamento degli infarti, praticando l’angioplastica, con l’inserimento di stent all’interno di un vaso sanguigno. Una manovra che dovrebbe permettere di salvare la vita dell’infartuato, permettendogli una vita normale.
Ma non sarà solo questa la mission che attende il neo primario Franceschini: «Assieme all’emodinamica, punteremo molto sui rapporti con il territorio e con i medici di medicina generale e sull’uso dei farmaci cardiologici», spiega il dg. «Il nostro intento è mettere in piedi un sistema sempre più performante per prevenire l’infarto e i disturbi cardiaci, a partire dalla promozione di un sano stile di vita, per arrivare a un intervento rapido per salvare il paziente. Per fare ciò, serve una rete che parta dal cittadino informato e prosegua con il medico di famiglia in grado di fare prevenzione, con l’attività ospedaliera del pronto soccorso e con l’attività del reparto di cardiologia. Bisognerà lavorare anche sull’uso dei farmaci, per un loro utilizzo consono ed efficace».
Insomma, l’Usl 1 attende una piccola rivoluzione da chi conosce bene la situazione della cardiologia bellunese, cioè Franceschini che vi ha lavorato come consulente proprio dell’emodinamica. La nomina del dirigente è stata fatta dal direttore generale su una graduatoria presentata da una commissione esaminatrice appositamente costituita, così come impone il decreto Balduzzi in materia di identificazione del primario: non più nomina diretta del direttore generale, ma da una graduatoria stesa da una commissione.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi