Comelico, bimbo prigioniero nell’auto del papà: rotto un cristallo
SANTO STEFANO. Prigioniero del suv di papà. È bastato un attimo di disattenzione per trasformare un giochino in una trappola: a Costalissoio, un bambino di un anno e mezzo si è chiuso dentro, maneggiando il telecomando e, per liberarlo dal caldo dell’abitacolo, i vigili del fuoco di Santo Stefano hanno dovuto rompere il vetro. Tra la chiusura centralizzata e il sistema di allarme, impossibile fare meno danni. Il piccolo sta bene: è bastato un abbraccio della mamma per tranquillizzarlo.
Il giorno di Pasquetta era cominciato in maniera spensierata per una coppia veneziana di Salzano, che stava trascorrendo le ultime ore di vacanza in Comelico, nella frazione di Santo Stefano di Cadore. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo ha parcheggiato il Range Rover ed è sceso insieme alla moglie. Sul sedile posteriore, c’era il bimbo assicurato al seggiolino previsto dal Codice della Strada. Papà e mamma non l’hanno fatto scendere subito e, affinché stesse buono giusto per qualche minuto, gli hanno allungato il mazzo di chiavi. Lo si fa spesso con i bambini, senza per questo pensare che possa succedere un guaio.
Il bimbo si è messo a giocare e, naturalmente in maniera del tutto involontaria, ha azionato il tasto del telecomando, chiudendosi dentro. Panico per i genitori, che non avevano la copia di riserva e non potevano che telefonare al 115 dei pompieri. Erano le 10.40: la partenza del distaccamento Santo Stefano di Cadore si è trovata a combattere con i dispositivi di sicurezza sempre più sofisticati delle auto di ultimissima generazione. Ci hanno provato con gli strumenti, che si solito funzionano per espugnare quelle più vecchie, ma senza riuscire ad aprire la portiera, anzi con il rischio di rendere la situazione potenzialmente più pericolosa.
A un certo punto, con il bambino in lacrime, il telecomando caduto e sparito sotto il sedile anteriore e mamma e papà sempre più in ansia, l’unica soluzione è stata quella di impugnare un martelletto e rompere il cristallo. Quando ha rivisto la mamma da vicino, gli è bastata una coccola, per tornare sereno. La famiglia è tornata a casa tranquilla.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi