Comelico: «Dateci il collegamento con la Pusteria o diserteremo le urne»

In paese striscioni di protesta, i residenti chiedono un intervento del ministro: «Attendiamo fino al 21 aprile, poi ci mobiliteremo: niente voto alle Europee» 



«Il Comelico e il Cadore attendono dal ministro Bonisoli una risposta positiva entro Pasqua, ovvero il 21 aprile. Se non arriva, partiranno le mobilitazioni e poi inviteremo la popolazione a non andare a votare alle elezioni europee del 26 maggio».



Paola De Lorenzo, titolare del bar Perini in piazza San Luca di Padola, è la pasionaria del collegamento sciistico fra Comelico e Pusteria. È lei che ha saputo interpretare lo sconcerto che si respira in Comelico su questo argomento, ma anche la rabbia che serpeggia ogni giorno di più. Ha raccolto pareri, idee, argomentazioni e ha lanciato quella che è ben più di una provocazione. «I politici, chi più chi meno, promettono e poi non si sentono più. Per mesi siamo stati nel limbo, adesso abbiamo deciso di richiamare ciascuno alle proprie responsabilità. Il ministero può sciogliere il nodo e il ministero è in mano ai 5 Stelle. Ci sono stati incontri, telefonate, promesse, spiegazioni, adesso è il momento di agire. Per questo abbiamo deciso di fare il count down, da qui a Pasqua».



Ogni mattina su Facebook Paola De Lorenzo, dopo aver augurato il buongiorno, aggiunge: “Ricordiamo al ministro Bonisoli e ai suoi interlocutori – 16! ! ! ”.

Intanto Paola, Elvio Sacco Sonador, titolare del ristorante pizzeria Skay, e altri volontari sono riusciti a cambiare volto al paese, che ormai è tappezzato, quasi casa per casa, da striscioni che inneggiano al collegamento. Si inizia dalla Casa della Regola, rivestita da due striscioni verticali: su quello a sinistra campeggia una stretta di mano a significare l’unione del Consorzio turistico Val Comelico Dolomiti (logo in alto) con la società 3 Zinnen/Tre Cime Dolomiti, che gestisce gli impianti di risalita dell’Alta Pusteria, da San Candido a Croda Rossa a Monte Elmo, e di Padola. Lo striscione a destra, rosso con scritte bianche, recita: “Fateci restare – Sì al collegamento – La migliore tutela ambientale è la nostra presenza”. All’esterno di molte abitazioni sono poi appese lenzuola con scritte dello stesso tenore. Vi si legge, ad esempio, “Sì al collegamento, dateci un futuro” ; “Collegamento Comelico-Pusteria: il nostro futuro” ; “Uniti per il collegamento Comelico-Pusteria: lasciateci vivere qui” ; “Sì al collegamento sciistico, è il nostro futuro” ; “Sì al collegamento, Plan your future”. Inoltre sono stati stampati manifesti, volantini e adesivi che vengono distribuiti a Padola e dintorni».

«Siamo stanchi di sole parole ora vogliamo i fatti», prosegue Paola, «abbiamo mandato una mail anche al governatore Zaia e gli abbiamo chiesto: perché non ci aiuta intercedendo con Salvini e Di Maio a risolvere il problema creato dai burocrati talebani? Il ministro Bonisoli deve riconvocare il sindaco di Comelico Superiore, parlamentari bellunesi, la Regione e, valutati tutti gli accorgimenti ambientali migliorativi apportati al progetto dopo il parere negativo della Soprintendenza, deve rivalutare positivamente l’opera per dare speranza al Comelico e anche al Cadore. Il tutto prima delle Elezioni Europee. Non costringete il Comelico ed il Cadore a disertare il voto. C’è bisogno di cambiare questa Europa, ma la nostra vita e quella dei nostri figli vale di più». —
 

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