Comelico, fugge al posto di controllo e investe un carabiniere
COMELICO SUPERIORE. Il carabiniere gli intima l’alt, lui accelera e lo travolge. Poi scappa. Notte movimentata a Casamazzagno, frazione di Comelico superiore. I carabineri della stazione di Santo Stefano avevano allestito un normale posto di controllo in piazza della Salute, nel cuore della frazione.
Attorno alle 3 di notte è sopraggiunta un’auto, un’Alfa Romeo Giulietta di colore chiaro. Uno dei due carabinieri si è avvicinato alla strada, ha estratto la paletta bianca e rossa intimando l’alto all’automobilista. Una procedura che avrà fatto chissà quante altre volte. Non poteva immaginare quello che stava per succedere.
L’automobilista (non si sa se uomo o donna, perché con il buio non è stato possibile vedere chi si trovasse al volante) prima ha rallentato, ma giunto in prossimità del posto di controllo ha accelerato, per sfuggire. Nella foga ha travolto il carabiniere, che è caduto a terra. Il militare che era con lui si è subito preoccupato di soccorrerlo, mentre la Giulietta fuggiva via.
Immediatamente sono stati chiamati i vigili del fuoco di Santo Stefano, che con l’autolettiga hanno trasportato il maresciallo ferito all’ospedale di Pieve di Cadore. Le sue condizioni inizialmente sembravano gravi, ma i primi accertamenti hanno escluso traumi importanti. Il militare è stato dimesso in giornata dall’ospedale, con contusioni guaribili in alcuni giorni.
Mentre il carabiniere veniva visitato e curato dai medici di Pieve, i colleghi di Santo Stefano e Cortina si davano alla caccia dell’auto. Dopo aver forzato il posto di controllo, infatti, l’automobilista si è dileguato, senza lasciare tracce. Ma i militari al posto di controllo sono riusciti a distinguere bene il modello della macchina.
Si tratta di una Alfa Romeo Giulietta, di colore chiaro. Si ipotizza appartenga ad una persona del luogo, visto che l’incidente è successo nel cuore della frazione e non sulla vicina statale Carnica. Una strada che bisogna conoscere, per arrivarci.
Le ricerche sono continuate per tutta la giornata di ieri, in Comelico. L’ipotesi che si è fatta strada fin dall’inizio è che l’automobilista non volesse investire il carabiniere, ma solo evitare il controllo. Il timore dell’alcoltest potrebbe essere la spiegazione più logica, ma anche quella di non avere tutti i documenti (bollo, revisione) in ordine.
In ogni caso, non essersi fermato all’alt equivale a resistenza a pubblico ufficiale, e l’aver investito un militare gli porterà un’incriminazione per lesioni aggravate. Entrambi reati che vengono puniti dal codice penale. L’uomo (o la donna) rischiano insomma un processo. I carabinieri sono sulle tracce dell’auto.
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